Cosa resta delle democrazie costituzionali quando l’esistenza umana viene digitalizzata, datificata e governata dagli algoritmi delle grandi società tecnologiche? Com’è possibile recuperare un controllo effettivo sui poteri digitali che oggi plasmano la società, attraverso internet e i sistemi di “intelligenza artificiale”? Il volume cerca di rispondere a queste domande, che faticano a trovare spazio nel dibattito pubblico. Nell’epoca della Machina mundi, in cui i mondi umani sono colonizzati da pratiche pervasive di sorveglianza ed estrazione di valore, è necessario che il popolo della rete prenda coscienza di sé ed entri in conflitto coi grandi della rete, se vuole tornare a decidere liberamente del proprio futuro. Nell’emancipazione dalle nuove oligarchie il diritto può svolgere un ruolo strategico, a patto di decostruire la narrazione della rivoluzione digitale capitalistica come destino ineluttabile e sviluppare una teoria critica dell’informatica giuridica fondata su un nuovo costituzionalismo democratico: solo una regolazione orientata alla piena attuazione dei diritti digitali di tutte e tutti può contrastare l’attuale deriva tecno-totalitaria, il consumo insostenibile delle risorse naturali e la corsa alle nuove armi “intelligenti”.
Machina mundi. Per una regolazione democratica dei poteri digitali
Federico Oliveri
2025-01-01
Abstract
Cosa resta delle democrazie costituzionali quando l’esistenza umana viene digitalizzata, datificata e governata dagli algoritmi delle grandi società tecnologiche? Com’è possibile recuperare un controllo effettivo sui poteri digitali che oggi plasmano la società, attraverso internet e i sistemi di “intelligenza artificiale”? Il volume cerca di rispondere a queste domande, che faticano a trovare spazio nel dibattito pubblico. Nell’epoca della Machina mundi, in cui i mondi umani sono colonizzati da pratiche pervasive di sorveglianza ed estrazione di valore, è necessario che il popolo della rete prenda coscienza di sé ed entri in conflitto coi grandi della rete, se vuole tornare a decidere liberamente del proprio futuro. Nell’emancipazione dalle nuove oligarchie il diritto può svolgere un ruolo strategico, a patto di decostruire la narrazione della rivoluzione digitale capitalistica come destino ineluttabile e sviluppare una teoria critica dell’informatica giuridica fondata su un nuovo costituzionalismo democratico: solo una regolazione orientata alla piena attuazione dei diritti digitali di tutte e tutti può contrastare l’attuale deriva tecno-totalitaria, il consumo insostenibile delle risorse naturali e la corsa alle nuove armi “intelligenti”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


