Di grande importanza risultano gli studi e le sperimentazioni sul paesaggio sonoro, orientati non tanto ad un controllo mitigativo del rumore, quanto piuttosto ad una dimensione creativa del suono, che lo riconosca come materia da plasmare e progettare insieme allo spazio. Ovviamente occorre sedimentare sempre più una visione olistica del progetto, che consideri il disegno dello spazio come risultato di un’integrazione di saperi e conoscenze afferenti a diversi campi disciplinari. L’esperienza di camminare nel Cretto (1984) di Alberto Burri a Gibellina sarebbe tutt’altra cosa senza il rumore del vento che si incanala nelle pieghe del cemento, così come visitare gli interni della Casa sulla Cascata (1939) di Frank Lloyd Wright sarebbe completamente straniante senza il rumore d’acqua di sottofondo. Implementare la consapevolezza del suono come componente spaziale significa pensare e disegnare lo spazio senza dimenticare le parole di Paul Valery , che nel 1923 scrive di edifici muti, ma anche di edifici che parlano e di taluni che addirittura cantano. In queste parole emerge un passaggio fondamentale, che è quello che riconosce all’architettura connotazioni altre, oltre quelle strettamente funzionali, collocando il progetto in una sfera comunicativa, capace di trasmettere messaggi, o addirittura empatica, attraverso un canto capace di suscitare emozioni.
Il progetto del suono
giulia menzietti
2021-01-01
Abstract
Di grande importanza risultano gli studi e le sperimentazioni sul paesaggio sonoro, orientati non tanto ad un controllo mitigativo del rumore, quanto piuttosto ad una dimensione creativa del suono, che lo riconosca come materia da plasmare e progettare insieme allo spazio. Ovviamente occorre sedimentare sempre più una visione olistica del progetto, che consideri il disegno dello spazio come risultato di un’integrazione di saperi e conoscenze afferenti a diversi campi disciplinari. L’esperienza di camminare nel Cretto (1984) di Alberto Burri a Gibellina sarebbe tutt’altra cosa senza il rumore del vento che si incanala nelle pieghe del cemento, così come visitare gli interni della Casa sulla Cascata (1939) di Frank Lloyd Wright sarebbe completamente straniante senza il rumore d’acqua di sottofondo. Implementare la consapevolezza del suono come componente spaziale significa pensare e disegnare lo spazio senza dimenticare le parole di Paul Valery , che nel 1923 scrive di edifici muti, ma anche di edifici che parlano e di taluni che addirittura cantano. In queste parole emerge un passaggio fondamentale, che è quello che riconosce all’architettura connotazioni altre, oltre quelle strettamente funzionali, collocando il progetto in una sfera comunicativa, capace di trasmettere messaggi, o addirittura empatica, attraverso un canto capace di suscitare emozioni.| File | Dimensione | Formato | |
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