A partire dai primi anni ’90 del secolo scorso, nell’ambito di un più ampio processo di riforma dell’organizzazione (d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29; d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80) e dell’attività (legge 7 agosto 1990, n. 241) della pubblica amministrazione, finalizzato a rendere la sua azione maggiormente efficace, efficiente ed economica, in coerenza coi principi di imparzialità e buon andamento (art. 97 Cost.), il Legislatore è intervenuto anche in materia sanitaria procedendo ad un graduale riordino della relativa disciplina (d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502; d.lgs. 7 dicembre 1993, n. 517; d.lgs. 19 giugno 1999, n. 229). L’obiettivo in tal modo perseguito era quello di assicurare una progressiva razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, eliminando sprechi e disfunzioni delle strutture e delle attività connesse alla prestazione di servizi sanitari, a garanzia del cittadino e del principio di equità distributiva; in questa prospettiva, per razionalizzare l’uso delle risorse, venivano altresì rafforzate le modalità di controllo e verifica delle prestazioni (legge delega 30 novembre 1998, n. 419). In particolare, nel quadro di un disegno riformatore ispirato, per significativi profili, a principi e regole analoghe a quelle operanti nel settore privato, i suindicati obiettivi sono stati perseguiti nel settore sanitario tramite innovazioni normative che hanno riguardato anzitutto la struttura organizzativa dei soggetti coinvolti; del resto, l’assetto di ente ha inevitabili ripercussioni sui risultati del suo operato. Più precisamente, con il d.lgs. n. 502 cit. si è avviato un processo che ha condotto alla «regionalizzazione» del sistema ed alla «aziendalizzazione» degli enti coinvolti, con non trascurabili conseguenze riguardanti la loro gestione economico-finanziaria e patrimoniale, il sistema della contabilità ed i meccanismi di controllo c.d. gestionale. Si tratta di profili che, peraltro, risultano strettamente connessi con le particolari procedure da osservare ai fini dell’approvvigionamento (specie di beni e servizi): anche queste, infatti, come è facilmente intuibile, sono in grado di impattare su un ottimale utilizzo delle risorse disponibili e, dunque, sull’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa rivolta alla tutela della salute.

Gestione economico-contabile ed approvvigionamento

Simone Rodolfo Masera
2025-01-01

Abstract

A partire dai primi anni ’90 del secolo scorso, nell’ambito di un più ampio processo di riforma dell’organizzazione (d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29; d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80) e dell’attività (legge 7 agosto 1990, n. 241) della pubblica amministrazione, finalizzato a rendere la sua azione maggiormente efficace, efficiente ed economica, in coerenza coi principi di imparzialità e buon andamento (art. 97 Cost.), il Legislatore è intervenuto anche in materia sanitaria procedendo ad un graduale riordino della relativa disciplina (d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502; d.lgs. 7 dicembre 1993, n. 517; d.lgs. 19 giugno 1999, n. 229). L’obiettivo in tal modo perseguito era quello di assicurare una progressiva razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, eliminando sprechi e disfunzioni delle strutture e delle attività connesse alla prestazione di servizi sanitari, a garanzia del cittadino e del principio di equità distributiva; in questa prospettiva, per razionalizzare l’uso delle risorse, venivano altresì rafforzate le modalità di controllo e verifica delle prestazioni (legge delega 30 novembre 1998, n. 419). In particolare, nel quadro di un disegno riformatore ispirato, per significativi profili, a principi e regole analoghe a quelle operanti nel settore privato, i suindicati obiettivi sono stati perseguiti nel settore sanitario tramite innovazioni normative che hanno riguardato anzitutto la struttura organizzativa dei soggetti coinvolti; del resto, l’assetto di ente ha inevitabili ripercussioni sui risultati del suo operato. Più precisamente, con il d.lgs. n. 502 cit. si è avviato un processo che ha condotto alla «regionalizzazione» del sistema ed alla «aziendalizzazione» degli enti coinvolti, con non trascurabili conseguenze riguardanti la loro gestione economico-finanziaria e patrimoniale, il sistema della contabilità ed i meccanismi di controllo c.d. gestionale. Si tratta di profili che, peraltro, risultano strettamente connessi con le particolari procedure da osservare ai fini dell’approvvigionamento (specie di beni e servizi): anche queste, infatti, come è facilmente intuibile, sono in grado di impattare su un ottimale utilizzo delle risorse disponibili e, dunque, sull’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa rivolta alla tutela della salute.
2025
978-88-3379-861-5
Sanità, gestione, contratti pubblici, direttore generale
268
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/491864
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