Il patrimonio architettonico romano è sempre stato al centro di numerosi studi che ne indagano la genesi e lo sviluppo nel corso dei secoli. Rispetto alla vastità di elementi di cui esso si compone, le basiliche occupano sicuramente una posizione di grande pregio, sia per l’importanza della loro fondazione, sia per la tipologia architettonica cui fanno riferimento, sia per il significato che ancora oggi rivestono nell’ambito dei beni culturali. La Basilica di Santa Maria in Trastevere, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Basilica di San Pietro sono state oggetto di ricerche sistematiche legate alla loro nota storia evolutiva, agli elementi architettonici che ne costituiscono la struttura, agli elementi decorativi che adornano lo spazio interno, ai nomi dei grandi architetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’intero complesso, alle opere d’arte che ospitano (AAVV 1968, Ciranna 2002). Rispetto alla quantità di temi citati stupisce, tuttavia, che di queste basiliche manchi una documentazione aggiornata dello stato attuale che consenta di archiviarne le caratteristiche quantitative e qualitative, di verificare le ipotesi legate all’assetto strutturale e alle fasi costruttive (Coccia, Guidobaldi, Scoppola 2012), di monitorare lo stato di conservazione e di degrado delle superfici. Questa necessità ha fornito lo spunto per un progetto di ricerca che verificasse i dati esistenti e le interpretazioni formulate dalle indagini storiche, partendo da un rilievo condotto in modo tale da coprire l’intera superficie delle basiliche e lo spazio urbano in cui si collocano.
Un viaggio nelle basiliche romane. L’esperienza culturale dalla documentazione alla fruizione
MARTINA ATTENNI;
2022-01-01
Abstract
Il patrimonio architettonico romano è sempre stato al centro di numerosi studi che ne indagano la genesi e lo sviluppo nel corso dei secoli. Rispetto alla vastità di elementi di cui esso si compone, le basiliche occupano sicuramente una posizione di grande pregio, sia per l’importanza della loro fondazione, sia per la tipologia architettonica cui fanno riferimento, sia per il significato che ancora oggi rivestono nell’ambito dei beni culturali. La Basilica di Santa Maria in Trastevere, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la Basilica di San Pietro sono state oggetto di ricerche sistematiche legate alla loro nota storia evolutiva, agli elementi architettonici che ne costituiscono la struttura, agli elementi decorativi che adornano lo spazio interno, ai nomi dei grandi architetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’intero complesso, alle opere d’arte che ospitano (AAVV 1968, Ciranna 2002). Rispetto alla quantità di temi citati stupisce, tuttavia, che di queste basiliche manchi una documentazione aggiornata dello stato attuale che consenta di archiviarne le caratteristiche quantitative e qualitative, di verificare le ipotesi legate all’assetto strutturale e alle fasi costruttive (Coccia, Guidobaldi, Scoppola 2012), di monitorare lo stato di conservazione e di degrado delle superfici. Questa necessità ha fornito lo spunto per un progetto di ricerca che verificasse i dati esistenti e le interpretazioni formulate dalle indagini storiche, partendo da un rilievo condotto in modo tale da coprire l’intera superficie delle basiliche e lo spazio urbano in cui si collocano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


