Gli ecosistemi forestali sono ampiamente diffusi in Europa e sono minacciati dai cambiamenti globali. Le piante vascolari del sottobosco costituiscono la componente predominante della biodiversità vegetale, e sono influenzate da molteplici fattori, tra cui il clima, le caratteristiche del suolo, e lo strato arboreo. Data la variazione dei fattori ambientali e le dinamiche di successione della vegetazione, è cruciale effettuare monitoraggi a lungo termine per studiare i processi di cambiamento delle comunità vegetali. Infatti, le risposte delle specie possono manifestarsi con un ritardo temporale rispetto alle variazioni ambientali. Nonostante il crescente numero di studi che si basano sul “resurvey”, esso spesso implica una rappresentazione statica di una comunità in due distinti momenti nel tempo. Ciò limita la possibilità di catturare in maniera esaustiva le dinamiche delle comunità stesse. Il nostro studio si basa su frequenti ricampionamenti di 31 plot 50 × 50 m permanenti della rete ICP Forests LII (ConEcoFor), classificati secondo quattro biomi presenti in Italia, in un arco temporale di 24 anni (1999-2023). L'obiettivo dello studio è valutare: (i) i trend temporali della diversità vegetale (alfa e beta) e (ii) i driver climatici, pedologici e di struttura forestale in relazione alla diversità vegetale. Rispetto al clima, abbiamo estratto dati di temperatura media e precipitazioni totali giornaliere dal dataset E-OBS, forniti dal servizio Copernicus Climate Change Service, e li abbiamo utilizzati per calcolare indici climatici relativi al periodo di riferimento. Le variabili pedologiche (pH, NH4, SO4, K, NO3) e la struttura forestale (copertura arborea e grado di defogliazione), sono state misurate direttamente in campo. Sono stati utilizzati i modelli misti lineari, come “fixed factor” abbiamo scelto gli anni per il primo obiettivo, e le variabili ambientali per il secondo obiettivo. I plot sono stati considerati come “random factor”. Dalle analisi è emersa una riduzione della ricchezza specifica nei biomi nemorali (faggete e quercete decidue) e in quello boreale (peccete), a differenza del bioma mediterraneo (leccete) che invece non mostra trend temporali significativi. Tale assenza di trend di ricchezza specifica nel bioma mediterraneo maschera, comunque, un elevato turnover di specie, sia considerando coppie di anni temporalmente vicine, sia considerando l’intero periodo. I parametri che influenzano la ricchezza specifica sono quelli strutturali, il pH del suolo, indici di aridità e variabilità delle precipitazioni, con ruoli e pesi diversi in base al bioma preso in considerazione. Dopo molti anni di raccolta dati, i siti di monitoraggio della rete ICP Forests mostrano cambiamenti rilevanti nella diversità vegetale delle foreste italiane. Tali cambiamenti dovranno essere approfonditi ed esplorati anche dal punto di vista funzionale e con un approccio multitassonomico.

Variazione della diversità vegetale nelle foreste italiane: risultati dopo 24 anni di monitoraggio nella rete ICP Forests

MAURA FRANCIONI
Primo
;
GIANDIEGO CAMPETELLA;ROBERTO CANULLO;MARCO CERVELLINI;STEFANO CHELLI
Ultimo
2024-01-01

Abstract

Gli ecosistemi forestali sono ampiamente diffusi in Europa e sono minacciati dai cambiamenti globali. Le piante vascolari del sottobosco costituiscono la componente predominante della biodiversità vegetale, e sono influenzate da molteplici fattori, tra cui il clima, le caratteristiche del suolo, e lo strato arboreo. Data la variazione dei fattori ambientali e le dinamiche di successione della vegetazione, è cruciale effettuare monitoraggi a lungo termine per studiare i processi di cambiamento delle comunità vegetali. Infatti, le risposte delle specie possono manifestarsi con un ritardo temporale rispetto alle variazioni ambientali. Nonostante il crescente numero di studi che si basano sul “resurvey”, esso spesso implica una rappresentazione statica di una comunità in due distinti momenti nel tempo. Ciò limita la possibilità di catturare in maniera esaustiva le dinamiche delle comunità stesse. Il nostro studio si basa su frequenti ricampionamenti di 31 plot 50 × 50 m permanenti della rete ICP Forests LII (ConEcoFor), classificati secondo quattro biomi presenti in Italia, in un arco temporale di 24 anni (1999-2023). L'obiettivo dello studio è valutare: (i) i trend temporali della diversità vegetale (alfa e beta) e (ii) i driver climatici, pedologici e di struttura forestale in relazione alla diversità vegetale. Rispetto al clima, abbiamo estratto dati di temperatura media e precipitazioni totali giornaliere dal dataset E-OBS, forniti dal servizio Copernicus Climate Change Service, e li abbiamo utilizzati per calcolare indici climatici relativi al periodo di riferimento. Le variabili pedologiche (pH, NH4, SO4, K, NO3) e la struttura forestale (copertura arborea e grado di defogliazione), sono state misurate direttamente in campo. Sono stati utilizzati i modelli misti lineari, come “fixed factor” abbiamo scelto gli anni per il primo obiettivo, e le variabili ambientali per il secondo obiettivo. I plot sono stati considerati come “random factor”. Dalle analisi è emersa una riduzione della ricchezza specifica nei biomi nemorali (faggete e quercete decidue) e in quello boreale (peccete), a differenza del bioma mediterraneo (leccete) che invece non mostra trend temporali significativi. Tale assenza di trend di ricchezza specifica nel bioma mediterraneo maschera, comunque, un elevato turnover di specie, sia considerando coppie di anni temporalmente vicine, sia considerando l’intero periodo. I parametri che influenzano la ricchezza specifica sono quelli strutturali, il pH del suolo, indici di aridità e variabilità delle precipitazioni, con ruoli e pesi diversi in base al bioma preso in considerazione. Dopo molti anni di raccolta dati, i siti di monitoraggio della rete ICP Forests mostrano cambiamenti rilevanti nella diversità vegetale delle foreste italiane. Tali cambiamenti dovranno essere approfonditi ed esplorati anche dal punto di vista funzionale e con un approccio multitassonomico.
2024
Come cambia la biodiversità in Italia Strumenti, Banche Dati, Citizen Science
274
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