Nel 1968, anno in cui Moretti pubblica la sua celebre monografia composta da 50 fotografie di sue opere presentate dalle parole di Giuseppe Ungaretti, l’architetto romano è al culmine di una carriera professionale che lo consacra sin oltre oceano, ma anche di un percorso che l’ha portato a confrontarsi in modo sempre più diretto con il mondo dell’arte. La sua controversa vicenda, solo di recente messa a fuoco nella complessità dei suoi registri, segue dunque un doppio binario: arte e architettura. Se l’arte è l’istanza spirituale che incarna il modo di essere di Moretti, l’architettura è la sua culla e insieme il destino di non poter vantare le sue origini.
«È qui, come è al vero». Vita e arte di Luigi Moretti
gabriele mastrigli
2024-01-01
Abstract
Nel 1968, anno in cui Moretti pubblica la sua celebre monografia composta da 50 fotografie di sue opere presentate dalle parole di Giuseppe Ungaretti, l’architetto romano è al culmine di una carriera professionale che lo consacra sin oltre oceano, ma anche di un percorso che l’ha portato a confrontarsi in modo sempre più diretto con il mondo dell’arte. La sua controversa vicenda, solo di recente messa a fuoco nella complessità dei suoi registri, segue dunque un doppio binario: arte e architettura. Se l’arte è l’istanza spirituale che incarna il modo di essere di Moretti, l’architettura è la sua culla e insieme il destino di non poter vantare le sue origini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.