Gli asini rappresentano una delle specie che, nel corso dei secoli, ha subito una tra le più drastiche riduzioni numeriche. Alla fine del 1800, la loro presenza su tutto il territorio italia¬no era diffusa ed indispensabile; dal 1898 al 1900 fu addirittura pubblicato un giornale inti¬tolato “L’Asino”. Nel 1918 in Italia si contavano circa 950.000 capi asinini; 50 anni più tardi la loro consistenza stimata scese a 325.000 capi (Soldani, 1970) fino ad arrivare, nel 1981, a 124.000 capi (Baroncini, 1987) che precipitarono a 51.000 esemplari alla fine del 1990 (Sol-dani, 1993), per poi calare ancora drasticamente. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, si sta assistendo ad un andamento in controtendenza ed il loro numero si è incrementato fino a 5 volte. Oggigiorno, il ‘patrimonio’ asinino è stimato intorno alle 62.000 unità (Corriere Nazionale, 05/10/2018). L’asino ha attraversato, pertanto, un lungo periodo in cui sembrava destinato a non trovare più posto nel “mondo occidenta¬le” ed alcune razze, nel frattempo, sono scomparse. Oggigiorno, tuttavia, grazie all’attività di conservazione delle razze animali in via d’estinzione negli allevamenti italiani, nonché agli sforzi di salvaguardia della biodiversità genetica ad opera delle Associazioni di Allevatori presenti sul territorio nazionale, è stato possibile garantire la sopravvivenza di numerose razze non solo di asini, ma anche di mucche, pecore, capre, cavalli e maiali a rischio di scomparsa (Marini, 2007) ...

Antiossidanti nel latte d'asina

Daniela, Beghelli
2021-01-01

Abstract

Gli asini rappresentano una delle specie che, nel corso dei secoli, ha subito una tra le più drastiche riduzioni numeriche. Alla fine del 1800, la loro presenza su tutto il territorio italia¬no era diffusa ed indispensabile; dal 1898 al 1900 fu addirittura pubblicato un giornale inti¬tolato “L’Asino”. Nel 1918 in Italia si contavano circa 950.000 capi asinini; 50 anni più tardi la loro consistenza stimata scese a 325.000 capi (Soldani, 1970) fino ad arrivare, nel 1981, a 124.000 capi (Baroncini, 1987) che precipitarono a 51.000 esemplari alla fine del 1990 (Sol-dani, 1993), per poi calare ancora drasticamente. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, si sta assistendo ad un andamento in controtendenza ed il loro numero si è incrementato fino a 5 volte. Oggigiorno, il ‘patrimonio’ asinino è stimato intorno alle 62.000 unità (Corriere Nazionale, 05/10/2018). L’asino ha attraversato, pertanto, un lungo periodo in cui sembrava destinato a non trovare più posto nel “mondo occidenta¬le” ed alcune razze, nel frattempo, sono scomparse. Oggigiorno, tuttavia, grazie all’attività di conservazione delle razze animali in via d’estinzione negli allevamenti italiani, nonché agli sforzi di salvaguardia della biodiversità genetica ad opera delle Associazioni di Allevatori presenti sul territorio nazionale, è stato possibile garantire la sopravvivenza di numerose razze non solo di asini, ma anche di mucche, pecore, capre, cavalli e maiali a rischio di scomparsa (Marini, 2007) ...
2021
9788897562283
268
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