Il testo prende in esame il rapporto che i piani urbanistici ( con particolare riferimento a quello del 1929, instaurano con le preesistenze. Sull’impianto tracciato dal piano del 1912, lo strumento urbanistico del 1929 organizza l’espansione della città in tutte le direzioni: in contiguità con l’esistente, il già pianificato e, ben oltre, nel territorio più ampio, secondo una maglia rettangolare, spesso differenziata, nella giacitura e nella dimensione del modulo base, per attribuire, forse, un impulso dinamico a un dispositivo spaziale altrimenti piatto e anodino. Il piano inoltre completa e definisce l’area centrale tra Shingaani e Hamarweyne. Questa, se da un lato aggancia fra loro i due insediamenti indigeni, dall’altro, attraverso un’operazione di razionalizzazione della viabilità esi stente, distrugge parzialmente l’abitato islamico di Shingaani. Ciò avviene con la previsione di rettifili che, seppur nel rispetto di alcune preesistenze di valore religioso, monumentale e simbolico, sventrano però il tessuto a uso abitativo. Nel Progetto di Risanamento del Quartiere Scingani, emerge questa attenzione per il sacro e per la religione locale: frutto di una precisa scelta di regime, valida a quel tempo per tutte le aree del costituendo “Impero”.
Mogadiscio, preesistenze e città coloniale nei piani urbanistici degli anni venti / Mogadishu, earlier settlements and the colonial city in the urban development plans in the 1920s
Elio Trusiani
Primo
2024-01-01
Abstract
Il testo prende in esame il rapporto che i piani urbanistici ( con particolare riferimento a quello del 1929, instaurano con le preesistenze. Sull’impianto tracciato dal piano del 1912, lo strumento urbanistico del 1929 organizza l’espansione della città in tutte le direzioni: in contiguità con l’esistente, il già pianificato e, ben oltre, nel territorio più ampio, secondo una maglia rettangolare, spesso differenziata, nella giacitura e nella dimensione del modulo base, per attribuire, forse, un impulso dinamico a un dispositivo spaziale altrimenti piatto e anodino. Il piano inoltre completa e definisce l’area centrale tra Shingaani e Hamarweyne. Questa, se da un lato aggancia fra loro i due insediamenti indigeni, dall’altro, attraverso un’operazione di razionalizzazione della viabilità esi stente, distrugge parzialmente l’abitato islamico di Shingaani. Ciò avviene con la previsione di rettifili che, seppur nel rispetto di alcune preesistenze di valore religioso, monumentale e simbolico, sventrano però il tessuto a uso abitativo. Nel Progetto di Risanamento del Quartiere Scingani, emerge questa attenzione per il sacro e per la religione locale: frutto di una precisa scelta di regime, valida a quel tempo per tutte le aree del costituendo “Impero”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.