A seguito dei fenomeni sismici sono venute meno alcune icone simboliche che rappresentavano la permanenza stessa delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. Attraverso il caso studio del santuario della Madonna del Sole ad Arquata del Tronto, si è ragionato sull’ipotesi di ricostruire alcune architetture simboliche utilizzando sistemi temporanei e leggeri, tali da poter essere allo stesso tempo in grado di rievocare la magia e il fascino dei volumi e degli spazi delle architetture originarie, e rendere immediatamente visibili e comunicabili le perdite subite e la necessità di una più duratura ricostruzione. Subito dopo il sisma di agosto 2016 l’Istat stimava in 293 il numero dei monumenti (chiese, palazzi, eremi, ecc) distrutti o totalmente inagibili (https://www.istat.it/it/files//2016/09/Focus-sisma- 15sett2016.pdf); cifra aumentata ulteriormente a seguito delle successive scosse di ottobre 2016 e di gennaio 2017. I tempi del censimento e della ricostruzione dei beni immobili di rilevanza storico-artistica saranno inevitabilmente lunghi e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricostruzione nel luogo stesso dove erano collocati. Da questo punto di vista il caso di Arquata del Tronto rappresenta una situazione emblematica. Date queste premesse si intende presentare un progetto che ha l’intento di riprendere alcune interessanti esperienze attuate da artisti come Edoardo Tresoldi, come per esempio il “restauro (ma potremmo dire vera e propria ricostruzione) della basilica paleocristiana Santa Maria di Siponto che l’ha portato alla ribalta internazionale” (https://ilmanifesto.it/ sculture-trasparenti-in-un-paesaggio-sonoro/). La proposta che viene presentata utilizza una struttura lignea e un materiale innovativo, I-Mesh, particolarmente adatto a ricostruire un’idea di spazio e di volume, attraverso un intreccio di fibre dai colori cangianti e dal carattere empatico. Il materiale è in grado di restituire l’effetto e la cromaticità della pietra, pur essendo leggerissimo, come un tessuto.
Ricostruire con leggerezza. il caso del tempietto della Madonna del Sole a Capodacqua (Arquata del Tronto).
ENRICA PETRUCCI;FEDERICA OTTONE;RIERA DAJLA
2018-01-01
Abstract
A seguito dei fenomeni sismici sono venute meno alcune icone simboliche che rappresentavano la permanenza stessa delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. Attraverso il caso studio del santuario della Madonna del Sole ad Arquata del Tronto, si è ragionato sull’ipotesi di ricostruire alcune architetture simboliche utilizzando sistemi temporanei e leggeri, tali da poter essere allo stesso tempo in grado di rievocare la magia e il fascino dei volumi e degli spazi delle architetture originarie, e rendere immediatamente visibili e comunicabili le perdite subite e la necessità di una più duratura ricostruzione. Subito dopo il sisma di agosto 2016 l’Istat stimava in 293 il numero dei monumenti (chiese, palazzi, eremi, ecc) distrutti o totalmente inagibili (https://www.istat.it/it/files//2016/09/Focus-sisma- 15sett2016.pdf); cifra aumentata ulteriormente a seguito delle successive scosse di ottobre 2016 e di gennaio 2017. I tempi del censimento e della ricostruzione dei beni immobili di rilevanza storico-artistica saranno inevitabilmente lunghi e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricostruzione nel luogo stesso dove erano collocati. Da questo punto di vista il caso di Arquata del Tronto rappresenta una situazione emblematica. Date queste premesse si intende presentare un progetto che ha l’intento di riprendere alcune interessanti esperienze attuate da artisti come Edoardo Tresoldi, come per esempio il “restauro (ma potremmo dire vera e propria ricostruzione) della basilica paleocristiana Santa Maria di Siponto che l’ha portato alla ribalta internazionale” (https://ilmanifesto.it/ sculture-trasparenti-in-un-paesaggio-sonoro/). La proposta che viene presentata utilizza una struttura lignea e un materiale innovativo, I-Mesh, particolarmente adatto a ricostruire un’idea di spazio e di volume, attraverso un intreccio di fibre dai colori cangianti e dal carattere empatico. Il materiale è in grado di restituire l’effetto e la cromaticità della pietra, pur essendo leggerissimo, come un tessuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.