Le misure introdotte al fine di contenere la diffusione del Covid-19 hanno modificato il modo di vivere gli spazi domestici e gli spazi urbani di pertinenza alla residenza a cui eravamo abituati, restituendo domini e modalità di fruizione inaspettati e resilienti. A lungo separati nel fare progettuale e nell’esercizio quotidiano, lo spazio domestico e gli spazi esterni nei pressi l’abitazione hanno mirato, in tempi di lockdown, a definire un unicuum nell’esperienza quotidiana del cittadino- abitante fatto di momenti privati e momenti collettivi. Lo spazio domestico aumentato attraverso dispositivi pop-up e gli spazi esterni della città in prossimità della residenza sono stati stressati al fine di ricostituire, nelle nuove emergenziali condizioni, vita di relazione in sicurezza, modi di stare insieme e di fruire lo spazio. L’emergenza sanitaria ha lasciato affiorare nuovi bisogni, rimettendo in discussione alcune tipologie di luoghi e introducendo usi inediti e potenzialmente implementabili. Il contributo è finalizzato a promuovere lo sviluppo di proposte strategiche, con soluzioni tecnologico-costruttive a diverse scale temporali e spaziali per assolverne le diversificate funzioni e fruizioni urbane: spazi flessibili, resilienti e plurifunzionali, che possano essere messi a sistema e in rete nella città, magari considerandoli beni pubblici regolabili da accordi tra Comune e privati, utili per promuovere forme di auto-organizzazione per il singolo ma a servizio della collettività che vive di relazioni.
Tra casa e città: dall'emergenza all'ordinario, un toolkit per abitare lo spazio intermedio
TIMOTHY DANIEL brownlee
Co-primo
;Valeria Melappioni
Co-primo
;Piera Pellegrino
Co-primo
2020-01-01
Abstract
Le misure introdotte al fine di contenere la diffusione del Covid-19 hanno modificato il modo di vivere gli spazi domestici e gli spazi urbani di pertinenza alla residenza a cui eravamo abituati, restituendo domini e modalità di fruizione inaspettati e resilienti. A lungo separati nel fare progettuale e nell’esercizio quotidiano, lo spazio domestico e gli spazi esterni nei pressi l’abitazione hanno mirato, in tempi di lockdown, a definire un unicuum nell’esperienza quotidiana del cittadino- abitante fatto di momenti privati e momenti collettivi. Lo spazio domestico aumentato attraverso dispositivi pop-up e gli spazi esterni della città in prossimità della residenza sono stati stressati al fine di ricostituire, nelle nuove emergenziali condizioni, vita di relazione in sicurezza, modi di stare insieme e di fruire lo spazio. L’emergenza sanitaria ha lasciato affiorare nuovi bisogni, rimettendo in discussione alcune tipologie di luoghi e introducendo usi inediti e potenzialmente implementabili. Il contributo è finalizzato a promuovere lo sviluppo di proposte strategiche, con soluzioni tecnologico-costruttive a diverse scale temporali e spaziali per assolverne le diversificate funzioni e fruizioni urbane: spazi flessibili, resilienti e plurifunzionali, che possano essere messi a sistema e in rete nella città, magari considerandoli beni pubblici regolabili da accordi tra Comune e privati, utili per promuovere forme di auto-organizzazione per il singolo ma a servizio della collettività che vive di relazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.