In seguito al disastroso terremoto che ha colpito le Marche meridionali a partire dall’Agosto del 2016, sono venute meno alcune icone che rappresentavano la permanenza delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. I tempi del censimento e della valutazione dei beni immobili danneggiati, è stato particolarmente lungo e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricomposizione nel luogo stesso dove erano originariamente collocati. Il caso studio della chiesa della Madonna del Sole di Capodacqua nel territorio di Arquata del Tronto consente di avviare una riflessione sul processo di ricostruzione e propone un’architettura effimera; questa vuole colmare il “gap temporale” che va dal momento della distruzione all’effettivo restauro del manufatto, ove possibile, rendendo evidente una permanenza che fisicamente non è presente ma che in futuro potrebbe essere ricostruita. Per non perdere la memoria di questi beni di propone qui una ricostruzione in differita. Attraverso una nuova tecnica qui definita “anastilosi (con)temporanea” si propone una ricostruzione non in loco del volume e dei caratteri simbolici del monumento, con tecniche leggere e reversibili. L’istallazione è un’architettura virtuale, al contempo materiale, che consente una fruizione in differita del santuario, dichiarando la temporaneità dell’allestimento attraverso l’idea della leggerezza e del movimento. La ricomposizione del volume avviene mediante una struttura in legno che riproduce la forma e le proporzioni del volume originale, caratterizzata dall’uso di lamelle verticali in I-Mesh, tessuto innovativo composto da fibre minerali intrecciate secondo una maglia multiassiale. Con questo modello d’azione caratterizzato dall’utilizzo di istallazioni temporanee, si vuole instaurare un rapporto fecondo tra storia e contemporaneità, generando diverse opportunità di fruizione e promozione turistica, puntando ad un pubblico interessato a comprendere e scoprire le opere non più visitabili per effetto del terremoto.
Anastilosi (con)temporanea: l’effimero per la ricostruzione
Maria Federica OttonePrimo
;Enrica PetrucciSecondo
;Dajla RieraUltimo
2020-01-01
Abstract
In seguito al disastroso terremoto che ha colpito le Marche meridionali a partire dall’Agosto del 2016, sono venute meno alcune icone che rappresentavano la permanenza delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. I tempi del censimento e della valutazione dei beni immobili danneggiati, è stato particolarmente lungo e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricomposizione nel luogo stesso dove erano originariamente collocati. Il caso studio della chiesa della Madonna del Sole di Capodacqua nel territorio di Arquata del Tronto consente di avviare una riflessione sul processo di ricostruzione e propone un’architettura effimera; questa vuole colmare il “gap temporale” che va dal momento della distruzione all’effettivo restauro del manufatto, ove possibile, rendendo evidente una permanenza che fisicamente non è presente ma che in futuro potrebbe essere ricostruita. Per non perdere la memoria di questi beni di propone qui una ricostruzione in differita. Attraverso una nuova tecnica qui definita “anastilosi (con)temporanea” si propone una ricostruzione non in loco del volume e dei caratteri simbolici del monumento, con tecniche leggere e reversibili. L’istallazione è un’architettura virtuale, al contempo materiale, che consente una fruizione in differita del santuario, dichiarando la temporaneità dell’allestimento attraverso l’idea della leggerezza e del movimento. La ricomposizione del volume avviene mediante una struttura in legno che riproduce la forma e le proporzioni del volume originale, caratterizzata dall’uso di lamelle verticali in I-Mesh, tessuto innovativo composto da fibre minerali intrecciate secondo una maglia multiassiale. Con questo modello d’azione caratterizzato dall’utilizzo di istallazioni temporanee, si vuole instaurare un rapporto fecondo tra storia e contemporaneità, generando diverse opportunità di fruizione e promozione turistica, puntando ad un pubblico interessato a comprendere e scoprire le opere non più visitabili per effetto del terremoto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.