Quando a metà anni '50 il gruppo di professionisti coordinati da Luigi Carlo Daneri e Eugenio Fuselli venne incaricato dall’INA-Casa della progettazione del Quartiere di Forte Quezzi a Genova – una piccola città di case per lavoratori per 4400 abitanti – la sociologia urbana in Italia andava consolidandosi a fatica, dentro e fuori l’Università. La nuova disciplina, che si accreditava come quella necessaria ad analizzare le inedite relazioni uomo-città, ma che per l’Italia del boom economico era più migrante-città, si configurava come campo di studi relativamente specializzato, in quanto derivazione di quella rurale, molto più presente per tradizione nell’accademia italiana.
Inaspettate relazioni
VADINI, ETTORE
2015-01-01
Abstract
Quando a metà anni '50 il gruppo di professionisti coordinati da Luigi Carlo Daneri e Eugenio Fuselli venne incaricato dall’INA-Casa della progettazione del Quartiere di Forte Quezzi a Genova – una piccola città di case per lavoratori per 4400 abitanti – la sociologia urbana in Italia andava consolidandosi a fatica, dentro e fuori l’Università. La nuova disciplina, che si accreditava come quella necessaria ad analizzare le inedite relazioni uomo-città, ma che per l’Italia del boom economico era più migrante-città, si configurava come campo di studi relativamente specializzato, in quanto derivazione di quella rurale, molto più presente per tradizione nell’accademia italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.