La storia dell’architettura italiana della seconda metà del Novecento ci ricorda che il Bel Paese ha pagine importanti sull’housing, cioè sui quartieri di edilizia pubblica (e sulla progettazione partecipata), finite nell’indifferenza fino a pochi anni fa, di grande interesse oggi verso la ricerca di soluzioni sostenibili ai problemi urbani. Trattasi, molto spesso, di opere minori del tardo Moderno, architetture parallele e a volte antagoniste a quelle celebrate, dimenticate o abbandonate che però è possibile -forse necessario- far riaffiorare dalle pieghe di quest’epoca di crisi, così complessa e contraddittoria, per tutta una serie di motivi ancora inespressi.
Matera, a proposito di La Martella e Spine Bianche
Ettore Vadini
2016-01-01
Abstract
La storia dell’architettura italiana della seconda metà del Novecento ci ricorda che il Bel Paese ha pagine importanti sull’housing, cioè sui quartieri di edilizia pubblica (e sulla progettazione partecipata), finite nell’indifferenza fino a pochi anni fa, di grande interesse oggi verso la ricerca di soluzioni sostenibili ai problemi urbani. Trattasi, molto spesso, di opere minori del tardo Moderno, architetture parallele e a volte antagoniste a quelle celebrate, dimenticate o abbandonate che però è possibile -forse necessario- far riaffiorare dalle pieghe di quest’epoca di crisi, così complessa e contraddittoria, per tutta una serie di motivi ancora inespressi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.