La Shared Vision contenuta nella Agenda Urbana di Quito (2016) ci indica un necessario impegno partecipato verso il “diritto alla città”, cioè alla casa per tutti, alla parità di genere, all’accessibilità alla mobilità urbana, alla gestione delle catastrofi, alla riduzione dei consumi. Verso uno sviluppo sostenibile, l’Agenda vuole sollecitare, attraverso una visione collettiva, un’azione sull’impegno politico che tenga conto delle diverse realtà e dei contesti emergenti, dell’inclusione sociale, dell’accesso ai suoli, del valore dello spazio pubblico e dei patrimoni culturali, con questi ultimi visti come componenti prioritari e strategici per i futuri piani di sviluppo delle città. Questo contributo affronta, attraverso l’osservazione e l’analisi critica di alcuni fenomeni su un caso-studio, una questione d’attualità molto controversa, quella che interessa gli spazi e i beni pubblici della città-patrimonio. In particolare Matera, che dal 1993 si vede buona parte della città, cioè i Sassi, sotto tutela UNESCO e dal 2015 città designata a Capitale Europea della Cultura 2019. Rispetto proprio allo sviluppo sostenibile, si tratta di un caso particolare dove poter porre l’attenzione sull’ineluttabile e veloce transizione che avviene oggi allo spazio architettonico-urbano ad opera del turismo di massa, specie in tali appetibili contesti mediterranei inseriti nella World Heritage List.
Città-patrimonio e turismo. Verso una nuova specie di spazio pubblico
Ettore Vadini
2018-01-01
Abstract
La Shared Vision contenuta nella Agenda Urbana di Quito (2016) ci indica un necessario impegno partecipato verso il “diritto alla città”, cioè alla casa per tutti, alla parità di genere, all’accessibilità alla mobilità urbana, alla gestione delle catastrofi, alla riduzione dei consumi. Verso uno sviluppo sostenibile, l’Agenda vuole sollecitare, attraverso una visione collettiva, un’azione sull’impegno politico che tenga conto delle diverse realtà e dei contesti emergenti, dell’inclusione sociale, dell’accesso ai suoli, del valore dello spazio pubblico e dei patrimoni culturali, con questi ultimi visti come componenti prioritari e strategici per i futuri piani di sviluppo delle città. Questo contributo affronta, attraverso l’osservazione e l’analisi critica di alcuni fenomeni su un caso-studio, una questione d’attualità molto controversa, quella che interessa gli spazi e i beni pubblici della città-patrimonio. In particolare Matera, che dal 1993 si vede buona parte della città, cioè i Sassi, sotto tutela UNESCO e dal 2015 città designata a Capitale Europea della Cultura 2019. Rispetto proprio allo sviluppo sostenibile, si tratta di un caso particolare dove poter porre l’attenzione sull’ineluttabile e veloce transizione che avviene oggi allo spazio architettonico-urbano ad opera del turismo di massa, specie in tali appetibili contesti mediterranei inseriti nella World Heritage List.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.