Unico dei progetti di Ridolfi realizzato espressamente per la I Esposizione italiana di architettura razionale del 1928, la Torre dei Ristoranti non catturò immediatamente l’attenzione e l’approvazione dei critici contemporanei, eppure, nel tempo, la periclitante torre tortile assurse a raffigurazione emblematica della mostra. Il progetto fu nevralgico per Ridolfi in quanto costituì il punto di partenza della feconda esplorazione delle potenzialità insite nella rotazione dei volumi a matrice centrica, che approderà a geniali formulazioni: i progetti dei motel Agip di Settebagni e di Belgrado, degli uffici del comune di Terni e la costruzione di casa Lina a Marmore. La genesi formale della torre è stata oggetto di innumerevoli ipotesi, tra le quali il riferimento all’angolo trasparente dei magazzini Schoken di Mendelsohn a Stoccarda e la colonna tortile o vitinea che Gian Lorenzo Bernini adottò per il baldacchino di San Pietro. In realtà il processo creativo di Ridolfi, in questa come in altre circostanze, fu assai articolato e complesso: allo sguardo ravvicinato la torre si rivela il risultato provvisorio di una sperimentazione progettuale che, rivolta a sondare le potenzialità di talune matrici compositive espressioniste o barocche, comprende i precedenti progetti per la biblioteca pubblica e per la palazzina ellittica, redatti tra il 1927 e il 1928.

Progetto per la torre dei ristoranti

Giuseppe Bonaccorso
2021-01-01

Abstract

Unico dei progetti di Ridolfi realizzato espressamente per la I Esposizione italiana di architettura razionale del 1928, la Torre dei Ristoranti non catturò immediatamente l’attenzione e l’approvazione dei critici contemporanei, eppure, nel tempo, la periclitante torre tortile assurse a raffigurazione emblematica della mostra. Il progetto fu nevralgico per Ridolfi in quanto costituì il punto di partenza della feconda esplorazione delle potenzialità insite nella rotazione dei volumi a matrice centrica, che approderà a geniali formulazioni: i progetti dei motel Agip di Settebagni e di Belgrado, degli uffici del comune di Terni e la costruzione di casa Lina a Marmore. La genesi formale della torre è stata oggetto di innumerevoli ipotesi, tra le quali il riferimento all’angolo trasparente dei magazzini Schoken di Mendelsohn a Stoccarda e la colonna tortile o vitinea che Gian Lorenzo Bernini adottò per il baldacchino di San Pietro. In realtà il processo creativo di Ridolfi, in questa come in altre circostanze, fu assai articolato e complesso: allo sguardo ravvicinato la torre si rivela il risultato provvisorio di una sperimentazione progettuale che, rivolta a sondare le potenzialità di talune matrici compositive espressioniste o barocche, comprende i precedenti progetti per la biblioteca pubblica e per la palazzina ellittica, redatti tra il 1927 e il 1928.
2021
978-88-97610-35-9
268
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