Rigenerare gli spazi portuali: usi creativi e pratiche artistiche

Se la nascita e lo sviluppo dei porti sono per natura legati al movimento di merci e persone, il porto è anche luogo di sosta ed emblema di significati che vanno al di là delle funzioni che più gli sono proprie: esso si carica di valori simbolici e si dispone a ospitare – nel proprio ambito o nelle immediate vicinanze – altre funzioni che talvolta appaiono distanti. Le forme artistiche – da quelle più istituzionalizzate a quelle spontanee – trovano così accoglienza in questo universo singolare dello spazio urbano. E se il porto «è un corpo vivo», le pratiche legate all’arte ne assorbono l’essenza trovando in essa una vitalità speciale. L’arte – attraverso una presenza stabile ma spesso solo temporanea, se non addirittura sotto forma di eventi – diviene in tal modo legante e strumento di rivitalizzazione del rapporto, talvolta estremamente labile, tra il porto e la sua città, nonostante proprio il mare e il porto siano la radice e il senso stesso della città. Porto e arte sono connessi dall’immaginazione e il porto stesso – con il suo essere zona di confine, con le sue suggestioni – non a caso ha affascinato tanti artisti. Così l’opera d’arte reagisce poeticamente con il luogo in uno scambio che ne intensifica, negli esempi migliori, la forza.