THE OLIVE TREE AND MONUMENTAL PORTALS IN SARDINIA: LOCAL TRADITION AND EXOGENOUS CULTURAL “GRAFTS”. RESTORATION, SAFEGUARDING AND VALORISATION The construction of monumental portals in the Sardinian countryside represents a phenomenon that is limited to a time span between the 17th and 19th centuries and to a specific geographical context that extends to the countryside of Sassari, Alghero and especially to the fertile plains of the Campidano di Oristano, the area investigated here. The phenomenon seems to be closely linked to the planting of olive groves, whose cultivation is an ancient, highly specialised and skilled practice, proposed by first the Spanish and then the Savoy governments, as a means of revitalising Sardinian agriculture in the period of crisis after the golden age of the Giudicati (10th-15th century). Starting from a short history of the cultivation and diffusion of the olive tree in Sardinia, the study briefly outlines the main architectural features and most critical issues of degradation and conservation of architectural artefacts and the landscape context. Focus is placed on the need to carry out targeted restoration, safeguarding and enhancement interventions, not only on the architectural elements themselves, but also on the individual sites and the agricultural landscape of which they are a part, singling out the basis for a design project for their rediscovery and consequent conservation in the tightknit and fundamental union that generated them.

La costruzione dei portali monumentali nelle campagne sarde rappresenta un fenomeno limitato ad un arco temporale compreso tra il XVII e il XIX secolo e ad uno specifico contesto geografico che si estende nelle campagne di Sassari, Alghero e soprattutto nelle fertili pianure del Campidano di Oristano, area di indagine del presente contributo. Il fenomeno appare in stretta connessione soprattutto con la piantagione dell’olivo, una coltura antica, sapiente e altamente specialistica, con la quale i governi, spagnoli prima e sabaudi poi, si proposero di rivitalizzare l’agricoltura della Sardegna dopo la crisi conseguente alla fine dell’età d’oro dei Giudicati (X-XV secolo). Lo studio - partendo da alcuni cenni storici sulla coltura e diffusione dell’ulivo in Sardegna e dopo aver delineato brevemente le principali caratteristiche architettoniche e le più importanti problematiche di degrado e conservazione relative ai manufatti architettonici e al contesto paesaggistico - focalizza l’attenzione sulla necessità di operare con mirati interventi di restauro, di tutela e valorizzazione, tanto sulle emergenze architettoniche, quanto sui singoli siti e sul paesaggio agrario del quale sono parte, individuando proprio nello stretto e imprescindibile connubio che li ha generati la base del programma progettuale per la loro riscoperta e conseguente conservazione.

L’ulivo e i portali monumentali in Sardegna: tradizione locale e ‘innesti’ culturali esogeni. Restauro, tutela e valorizzazione

maria giovanna putzu
Primo
2020-01-01

Abstract

THE OLIVE TREE AND MONUMENTAL PORTALS IN SARDINIA: LOCAL TRADITION AND EXOGENOUS CULTURAL “GRAFTS”. RESTORATION, SAFEGUARDING AND VALORISATION The construction of monumental portals in the Sardinian countryside represents a phenomenon that is limited to a time span between the 17th and 19th centuries and to a specific geographical context that extends to the countryside of Sassari, Alghero and especially to the fertile plains of the Campidano di Oristano, the area investigated here. The phenomenon seems to be closely linked to the planting of olive groves, whose cultivation is an ancient, highly specialised and skilled practice, proposed by first the Spanish and then the Savoy governments, as a means of revitalising Sardinian agriculture in the period of crisis after the golden age of the Giudicati (10th-15th century). Starting from a short history of the cultivation and diffusion of the olive tree in Sardinia, the study briefly outlines the main architectural features and most critical issues of degradation and conservation of architectural artefacts and the landscape context. Focus is placed on the need to carry out targeted restoration, safeguarding and enhancement interventions, not only on the architectural elements themselves, but also on the individual sites and the agricultural landscape of which they are a part, singling out the basis for a design project for their rediscovery and consequent conservation in the tightknit and fundamental union that generated them.
2020
9788833381206
La costruzione dei portali monumentali nelle campagne sarde rappresenta un fenomeno limitato ad un arco temporale compreso tra il XVII e il XIX secolo e ad uno specifico contesto geografico che si estende nelle campagne di Sassari, Alghero e soprattutto nelle fertili pianure del Campidano di Oristano, area di indagine del presente contributo. Il fenomeno appare in stretta connessione soprattutto con la piantagione dell’olivo, una coltura antica, sapiente e altamente specialistica, con la quale i governi, spagnoli prima e sabaudi poi, si proposero di rivitalizzare l’agricoltura della Sardegna dopo la crisi conseguente alla fine dell’età d’oro dei Giudicati (X-XV secolo). Lo studio - partendo da alcuni cenni storici sulla coltura e diffusione dell’ulivo in Sardegna e dopo aver delineato brevemente le principali caratteristiche architettoniche e le più importanti problematiche di degrado e conservazione relative ai manufatti architettonici e al contesto paesaggistico - focalizza l’attenzione sulla necessità di operare con mirati interventi di restauro, di tutela e valorizzazione, tanto sulle emergenze architettoniche, quanto sui singoli siti e sul paesaggio agrario del quale sono parte, individuando proprio nello stretto e imprescindibile connubio che li ha generati la base del programma progettuale per la loro riscoperta e conseguente conservazione.
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