Nel 2012, in Italia, è stata varata la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) condivisa, nel giro di pochi anni, da tutte le regioni italiane. Essa va ad interessare una porzione di territorio che supera il 60% della superficie totale del Paese e raccoglie poco meno del 25% della popolazione, distribuita in oltre quattromila comuni. Sono aree quasi sempre lontane dai servizi essenziali che stanno subendo una progressiva “marginalizzazione”, con diminuzione di popolazione e livello di occupazione. Gli obiettivi della SNAI riguardano l’intervento su queste aree affinché possa aumentare l’attrattività, creando lavoro e inclusione sociale anche al fine di contribuire alla ripresa dello sviluppo economico dell’Italia. In una recente ricerca dell’Università di Camerino viene messa in luce la coincidenza tra i confini geografici delle aree interne e le aree più vulnerabili del Paese, sia dal punto di vista sismico che idrogeologico. L’attenzione verso questi territori è sempre più alta, soprattutto in un periodo di cambiamenti climatici intensi che possono incrementare gli effetti di alcuni eventi naturali, già di per se origine di criticità. In tal senso, il Programma Quadro delle Nazioni Unite e l’HFA - Hyogo Framework for Action, oltre al Senday Framework for Disaster Risk Reduction, mirano a ridurre il tasso di mortalità, nei paesi colpiti da catastrofi, aumentando la preparazione agli eventi naturali, attraverso il ruolo strutturale che la pianificazione territoriale può espletare, mettendo in luce la relazione tra arretratezza sociale ed economica, assenza di pianificazione e maggiore vulnerabilità agli eventi naturali avversi.

La preparazione ai disastri naturali per accrescere la resilienza delle aree interne

Massimo Sargolini
2020-01-01

Abstract

Nel 2012, in Italia, è stata varata la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) condivisa, nel giro di pochi anni, da tutte le regioni italiane. Essa va ad interessare una porzione di territorio che supera il 60% della superficie totale del Paese e raccoglie poco meno del 25% della popolazione, distribuita in oltre quattromila comuni. Sono aree quasi sempre lontane dai servizi essenziali che stanno subendo una progressiva “marginalizzazione”, con diminuzione di popolazione e livello di occupazione. Gli obiettivi della SNAI riguardano l’intervento su queste aree affinché possa aumentare l’attrattività, creando lavoro e inclusione sociale anche al fine di contribuire alla ripresa dello sviluppo economico dell’Italia. In una recente ricerca dell’Università di Camerino viene messa in luce la coincidenza tra i confini geografici delle aree interne e le aree più vulnerabili del Paese, sia dal punto di vista sismico che idrogeologico. L’attenzione verso questi territori è sempre più alta, soprattutto in un periodo di cambiamenti climatici intensi che possono incrementare gli effetti di alcuni eventi naturali, già di per se origine di criticità. In tal senso, il Programma Quadro delle Nazioni Unite e l’HFA - Hyogo Framework for Action, oltre al Senday Framework for Disaster Risk Reduction, mirano a ridurre il tasso di mortalità, nei paesi colpiti da catastrofi, aumentando la preparazione agli eventi naturali, attraverso il ruolo strutturale che la pianificazione territoriale può espletare, mettendo in luce la relazione tra arretratezza sociale ed economica, assenza di pianificazione e maggiore vulnerabilità agli eventi naturali avversi.
2020
9788825533620
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/452736
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact