La morfologia di una pianta, per la natura estremamente eterogenea di ogni sua parte, può essere intesa come un “collage” naturale; l’Herbarium è, invece, una pratica di “collage” ante-litteram. L’atto di incollare un elemento naturale essiccato è una pratica consolidata nei secoli che, con la diffusione della fotografia e delle riviste, si contamina con il ritaglio di altre figure, per far parte di quel “gioco con le immagini”, praticato in prima istanza nelle case dell’alta borghesia vittoriana e che porterà alla nascita del collage moderno. Il trasloco definitivo di fiori e foglie nel giardino dell’Arte si compie con l’Avanguardia Dada; da allora, quel gesto (il decontestualizzare) e quel soggetto (la pianta), si riveleranno sostanza di un medium in grado di rinnovare la propria portata formale e simbolica per tutto il XX secolo, fino alla contemporaneità, dall'analogico al digitale, attraverso grafica, design e architettura. L’articolo delinea un viaggio alle derive dell’iconografia botanica, che presta le proprie figure agli altri mondi dell’illustrazione contemporanea e presenta alcune esperienze significative che si sono appropriate della forma, del tratto o dei colori, oppure dei simboli, dell’organizzazione e dei principi tassonomici dell’iconografia botanica. In chiusura, un dialogo con Paola Tassetti (Civitanova Marche, 1984), artista ma anche architetto paesaggista, nelle cui tele e installazioni gli elementi botanici incontrano organi umani, occhi, bocche, ossa, ma anche uccelli variopinti, statue, filamenti… durante

Il verde come figura: collage e iconografia botanica tra arte, design e architettura [con intervista e illustrazioni dell’artista Paola Tassetti]

Marta Magagnini
2020-01-01

Abstract

La morfologia di una pianta, per la natura estremamente eterogenea di ogni sua parte, può essere intesa come un “collage” naturale; l’Herbarium è, invece, una pratica di “collage” ante-litteram. L’atto di incollare un elemento naturale essiccato è una pratica consolidata nei secoli che, con la diffusione della fotografia e delle riviste, si contamina con il ritaglio di altre figure, per far parte di quel “gioco con le immagini”, praticato in prima istanza nelle case dell’alta borghesia vittoriana e che porterà alla nascita del collage moderno. Il trasloco definitivo di fiori e foglie nel giardino dell’Arte si compie con l’Avanguardia Dada; da allora, quel gesto (il decontestualizzare) e quel soggetto (la pianta), si riveleranno sostanza di un medium in grado di rinnovare la propria portata formale e simbolica per tutto il XX secolo, fino alla contemporaneità, dall'analogico al digitale, attraverso grafica, design e architettura. L’articolo delinea un viaggio alle derive dell’iconografia botanica, che presta le proprie figure agli altri mondi dell’illustrazione contemporanea e presenta alcune esperienze significative che si sono appropriate della forma, del tratto o dei colori, oppure dei simboli, dell’organizzazione e dei principi tassonomici dell’iconografia botanica. In chiusura, un dialogo con Paola Tassetti (Civitanova Marche, 1984), artista ma anche architetto paesaggista, nelle cui tele e installazioni gli elementi botanici incontrano organi umani, occhi, bocche, ossa, ma anche uccelli variopinti, statue, filamenti… durante
2020
9788899586157
268
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/449952
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