E’ oramai ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che i fitonutrienti contenuti nella frutta e verdura, noti anche con il termine di ‘phytochemicals’, agiscono come molecole segnale modulando diversi processi cellulari associati con la prevenzione di diverse malattie. Su questa base il progetto Unicam sulla mela rosa dei Monti Sibillini ha avuto lo scopo di evidenziare le componenti bioattive di questa antica varietà di mela e il loro potenziale a livello nutraceutico. La mela rosa dei Monti Sibillini è una delle varietà più antiche della regione Marche, coltivata nella fascia collinare pedemontana tra 400 e 900 m di quota e riconoscibile per la buona serbevolezza, le piccole dimensioni, la forma irregolare, le sfumature dal rosa al rosso violaceo, il profumo intenso e aromatico e il sapore acidulo e zuccherino. Quello della mela rosa è un mercato di nicchia, sebbene negli ultimi anni si siano costituiti dei consorzi di agricoltori per la tutela ed il rilancio della sua coltivazione nel territorio regionale. I nostri studi mediante HPLC-DAD-MS hanno messo in evidenza che la mela rosa è un’ottima fonte di fitonutrienti quali acidi triterpenici, catechine, proantocianidine del gruppo B e diidrocalconi. In particolare, tra gli acidi triterpenici l’acido annurcoico è risultato particolarmente abbondante in questa varietà. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Le nostre analisi hanno anche dimostrato che le mele di seconda scelta che normalmente non vengono immesse sul mercato per il loro aspetto poco attraente contengano elevati livelli di polifenoli. La capacità antiossidante degli estratti di mela rosa è risultata importante e, in seguito a purificazione, addirittura vicina a quella di conservanti di sintesi come il Trolox. Studi in vitro su cellule microgliali BV2 e cellule mononucleate da sangue periferico (PBMC) stimolate con LPS hanno evidenziato come gli estratti di mela rosa siano in grado di modulare la risposta infiammatoria (IL-1, IL-6, IL-10, TNF-, COX-2,) e ridurre la formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS). Conferme degli effetti protettivi degli estratti di mela rosa nei confronti di stress ossidativo e risposta infiammatoria sono venute anche da studi in vivo. Tali effetti si sono osservati nel rene e nel fegato di ratti ai quali è stato indotto un danno rispettivamente da ischemia-riperfusione renale e da tetracloruro di carbonio. In particolare, la somministrazione dell’estratto di mela rosa ha ridotto in maniera significativa i livelli di marcatori dello stress ossidativo quali MDA e MPO, e di citochine infiammatorie quali TNF- e IL-1, ed inoltre l’espressione dell’NF-kB un importante fattore di trascrizione coinvolto nella risposta infiammatoria. A livello epatico si è osservata una diminuzione del livello delle transaminasi, e l’aumento dell’attività di enzimi antiossidanti quali SOD. Tali studi dimostrano come la mela rosa abbia tutte le carte in regola per essere utilizzata a livello nutraceutico nella formulazione di integratori alimentari per la prevenzione di malattie legate allo stress ossidativo ed infiammazione. Nello stesso tempo forniscono la base scientifica a supporto della qualità di questa antica varietà marchigiana come elemento imprescindibile per l’implementazione della sua filiera.

Fitonutrienti e proprietà nutraceutiche della Mela Rosa dei Monti Sibillini: un’antica varietà dell’Italia centrale da valorizzare

Filippo Maggi
2020-01-01

Abstract

E’ oramai ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che i fitonutrienti contenuti nella frutta e verdura, noti anche con il termine di ‘phytochemicals’, agiscono come molecole segnale modulando diversi processi cellulari associati con la prevenzione di diverse malattie. Su questa base il progetto Unicam sulla mela rosa dei Monti Sibillini ha avuto lo scopo di evidenziare le componenti bioattive di questa antica varietà di mela e il loro potenziale a livello nutraceutico. La mela rosa dei Monti Sibillini è una delle varietà più antiche della regione Marche, coltivata nella fascia collinare pedemontana tra 400 e 900 m di quota e riconoscibile per la buona serbevolezza, le piccole dimensioni, la forma irregolare, le sfumature dal rosa al rosso violaceo, il profumo intenso e aromatico e il sapore acidulo e zuccherino. Quello della mela rosa è un mercato di nicchia, sebbene negli ultimi anni si siano costituiti dei consorzi di agricoltori per la tutela ed il rilancio della sua coltivazione nel territorio regionale. I nostri studi mediante HPLC-DAD-MS hanno messo in evidenza che la mela rosa è un’ottima fonte di fitonutrienti quali acidi triterpenici, catechine, proantocianidine del gruppo B e diidrocalconi. In particolare, tra gli acidi triterpenici l’acido annurcoico è risultato particolarmente abbondante in questa varietà. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Le nostre analisi hanno anche dimostrato che le mele di seconda scelta che normalmente non vengono immesse sul mercato per il loro aspetto poco attraente contengano elevati livelli di polifenoli. La capacità antiossidante degli estratti di mela rosa è risultata importante e, in seguito a purificazione, addirittura vicina a quella di conservanti di sintesi come il Trolox. Studi in vitro su cellule microgliali BV2 e cellule mononucleate da sangue periferico (PBMC) stimolate con LPS hanno evidenziato come gli estratti di mela rosa siano in grado di modulare la risposta infiammatoria (IL-1, IL-6, IL-10, TNF-, COX-2,) e ridurre la formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS). Conferme degli effetti protettivi degli estratti di mela rosa nei confronti di stress ossidativo e risposta infiammatoria sono venute anche da studi in vivo. Tali effetti si sono osservati nel rene e nel fegato di ratti ai quali è stato indotto un danno rispettivamente da ischemia-riperfusione renale e da tetracloruro di carbonio. In particolare, la somministrazione dell’estratto di mela rosa ha ridotto in maniera significativa i livelli di marcatori dello stress ossidativo quali MDA e MPO, e di citochine infiammatorie quali TNF- e IL-1, ed inoltre l’espressione dell’NF-kB un importante fattore di trascrizione coinvolto nella risposta infiammatoria. A livello epatico si è osservata una diminuzione del livello delle transaminasi, e l’aumento dell’attività di enzimi antiossidanti quali SOD. Tali studi dimostrano come la mela rosa abbia tutte le carte in regola per essere utilizzata a livello nutraceutico nella formulazione di integratori alimentari per la prevenzione di malattie legate allo stress ossidativo ed infiammazione. Nello stesso tempo forniscono la base scientifica a supporto della qualità di questa antica varietà marchigiana come elemento imprescindibile per l’implementazione della sua filiera.
2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/446778
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