I recenti eventi sismici che hanno interessato il Centro Italia, ancora una volta, hanno messo a nudo la fragilità di comunità e istituzioni largamente impreparate a far fronte a un rischio, peraltro prevedibile e previsto (Sargolini M., 2017a). L’UNISDR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), dal 2005, esercita un’importante azione nell’orientare i governi e le comunità locali a rafforzare la loro capacità di prevenire (ove possibile) i disastri naturali, ridurre (sempre) la vulnerabilità delle comunità esposte al rischio, aumentandone la resilienza (Moccia F.D., Sargolini M., 2017). Sappiamo che non è possibile evitare gli eventi stessi, ma è possibile migliorare la pianificazione e la preparazione ad essi facendo leva su: i) la formazione di individui, comunità e organizzazioni economiche e sociali a fronteggiare i disastri naturali e i rischi ad essi associati mediante misure idonee a ridurne l’impatto a tutti i livelli (individuali, sociali ed economici); ii) la realizzazione di interventi post disastro migliori delle preesistenze, cogliendo la ricostruzione come occasione per mitigare le conseguenze di futuri eventi sismici; iii) la promozione del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della popolazione, favorendo democrazia e cittadinanza attiva nei territori colpiti (Sargolini M., 2017b).

Il ruolo dei piani di emergenza nelle politiche urbane

Sargolini M.
2020-01-01

Abstract

I recenti eventi sismici che hanno interessato il Centro Italia, ancora una volta, hanno messo a nudo la fragilità di comunità e istituzioni largamente impreparate a far fronte a un rischio, peraltro prevedibile e previsto (Sargolini M., 2017a). L’UNISDR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), dal 2005, esercita un’importante azione nell’orientare i governi e le comunità locali a rafforzare la loro capacità di prevenire (ove possibile) i disastri naturali, ridurre (sempre) la vulnerabilità delle comunità esposte al rischio, aumentandone la resilienza (Moccia F.D., Sargolini M., 2017). Sappiamo che non è possibile evitare gli eventi stessi, ma è possibile migliorare la pianificazione e la preparazione ad essi facendo leva su: i) la formazione di individui, comunità e organizzazioni economiche e sociali a fronteggiare i disastri naturali e i rischi ad essi associati mediante misure idonee a ridurne l’impatto a tutti i livelli (individuali, sociali ed economici); ii) la realizzazione di interventi post disastro migliori delle preesistenze, cogliendo la ricostruzione come occasione per mitigare le conseguenze di futuri eventi sismici; iii) la promozione del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della popolazione, favorendo democrazia e cittadinanza attiva nei territori colpiti (Sargolini M., 2017b).
2020
9788891790972
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/439004
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