Le imprese collaborative, intese come quelle che operano essenzialmente attraverso una piattaforma on line mettendo in comunicazione prestatori e fruitori di beni e servizi, acquisiscono di giorno in giorno un’importanza sempre maggiore nell’odierna realtà economica e sociale, pur non avendo ancora ricevuto una compiuta regolamentazione sul piano giuridico, né a livello nazionale né europeo. Diversi e molto distanti tra loro sono le tipologie di imprese collaborative a seconda dei beni e servizi offerti sul mercato e del conseguente modello organizzativo adottato: secondo la suddivisione in quadranti proposta da Bauwens (2014) vi sono, infatti, imprese-piattaforma tipicamente vocate al profitto per chi ne ha la «proprietà» o la gestione (si parla al riguardo di netarchical o distributed capitalism ovvero di rental economy) ed imprese-piattaforma che non si propongono un guadagno capitalistico ma sono animate da una vocazione sociale ovvero mutualistica (es. global commons, local resilience, platform cooperativism). L’analisi di questi modelli organizzativi suscita considerazioni e conclusioni differenti in punto di sostenibilità sociale, dato anche il grado di coinvolgimento delle community di prestatori e di fruitori dei beni e servizi prodotti dalle imprese collaborative. Ognuno, peraltro, avente i propri, peculiari punti di forza e di debolezza ed oggetto di valutazione, anche a livello reputazionale, da parte del mercato sotto diversi punti di vista, dalla disciplina dei contratti alle regole di concorrenza.
La sostenibilità delle imprese collaborative
CASALE Francesco
2020-01-01
Abstract
Le imprese collaborative, intese come quelle che operano essenzialmente attraverso una piattaforma on line mettendo in comunicazione prestatori e fruitori di beni e servizi, acquisiscono di giorno in giorno un’importanza sempre maggiore nell’odierna realtà economica e sociale, pur non avendo ancora ricevuto una compiuta regolamentazione sul piano giuridico, né a livello nazionale né europeo. Diversi e molto distanti tra loro sono le tipologie di imprese collaborative a seconda dei beni e servizi offerti sul mercato e del conseguente modello organizzativo adottato: secondo la suddivisione in quadranti proposta da Bauwens (2014) vi sono, infatti, imprese-piattaforma tipicamente vocate al profitto per chi ne ha la «proprietà» o la gestione (si parla al riguardo di netarchical o distributed capitalism ovvero di rental economy) ed imprese-piattaforma che non si propongono un guadagno capitalistico ma sono animate da una vocazione sociale ovvero mutualistica (es. global commons, local resilience, platform cooperativism). L’analisi di questi modelli organizzativi suscita considerazioni e conclusioni differenti in punto di sostenibilità sociale, dato anche il grado di coinvolgimento delle community di prestatori e di fruitori dei beni e servizi prodotti dalle imprese collaborative. Ognuno, peraltro, avente i propri, peculiari punti di forza e di debolezza ed oggetto di valutazione, anche a livello reputazionale, da parte del mercato sotto diversi punti di vista, dalla disciplina dei contratti alle regole di concorrenza.File | Dimensione | Formato | |
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