Il quinto convegno della Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, dal titolo “Dai territori della resistenza alle comunità di patrimonio. Percorsi di autorganizzazione e auto-governo per le aree fragili”, si è tenuto a Matelica (MC) tra il 12 e il 14 Ottobre 2017. La collocazione geografica del convegno non è casuale: Matelica si trova all’interno (anche se non al centro) del cosiddetto ‘cratere’ del sisma del 2016-17 che si è abbattuto sull’Italia centrale in tre sequenze sismiche tra il 24 Agosto 2016, il 28-30 Ottobre successivi e il 18 Gennaio 2017, e dunque la sua natura di ‘avamposto’ ha permesso ai Territorialisti uno sguardo vicino a quei territori, alle zone terremotate di quella porzione (ampia) del Paese ma, al contempo, allargato verso la generalità delle aree interne italiane – e ponte tra il corpus di riflessioni dei precedenti incontri e quello che si prefigura come sviluppo futuro del pensiero territorialista. Argomento di fondo è stato il patrimonio territoriale nelle sue molteplici accezioni – culturale, identitario, produttivo – assunto come fondamento per la rinascita di territori oggi fragili ma dotati di una grande ricchezza, fatta di storia, complessità, policentrismo, bellezza, vitalità produttiva, filiere integrate agro-alimentari di qualità, artigianato, servizi, turismo, cultura, nonché di una resistente volontà degli abitanti di non abbandonare campagne, frazioni, paesi, piccole città dell’interno.

Territori fragili. Comunità, patrimonio, progetto.

Marco Giovagnoli;
2019-01-01

Abstract

Il quinto convegno della Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, dal titolo “Dai territori della resistenza alle comunità di patrimonio. Percorsi di autorganizzazione e auto-governo per le aree fragili”, si è tenuto a Matelica (MC) tra il 12 e il 14 Ottobre 2017. La collocazione geografica del convegno non è casuale: Matelica si trova all’interno (anche se non al centro) del cosiddetto ‘cratere’ del sisma del 2016-17 che si è abbattuto sull’Italia centrale in tre sequenze sismiche tra il 24 Agosto 2016, il 28-30 Ottobre successivi e il 18 Gennaio 2017, e dunque la sua natura di ‘avamposto’ ha permesso ai Territorialisti uno sguardo vicino a quei territori, alle zone terremotate di quella porzione (ampia) del Paese ma, al contempo, allargato verso la generalità delle aree interne italiane – e ponte tra il corpus di riflessioni dei precedenti incontri e quello che si prefigura come sviluppo futuro del pensiero territorialista. Argomento di fondo è stato il patrimonio territoriale nelle sue molteplici accezioni – culturale, identitario, produttivo – assunto come fondamento per la rinascita di territori oggi fragili ma dotati di una grande ricchezza, fatta di storia, complessità, policentrismo, bellezza, vitalità produttiva, filiere integrate agro-alimentari di qualità, artigianato, servizi, turismo, cultura, nonché di una resistente volontà degli abitanti di non abbandonare campagne, frazioni, paesi, piccole città dell’interno.
2019
284
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