Nella costruzione stratificata “a secco”, i sistemi d’interparete, unitamente a pavimentazioni sopraelevate e controsoffittature, costituiscono l’abaco di base per la costruzione della “pelle interna” dell’edificio (laddove i sistemi di involucro ne costituiscono la “pelle esterna”). Nell’attuale produzione di sistemi d’interparete, la ricerca è sempre più orientata verso prodotti tecnologicamente avanzati, con un’alta qualità del design e, soprattutto, dei materiali impiegati. Tra questi, possono trovare spazio anche le pelli animali (riferendosi, principalmente, a quelle bovine), oggi per lo più associate a produzioni di qualità nell’abbigliamento ma anche nell’arredamento e nell’oggettistica. Trattandosi di un materiale ad alta prestazione, estendere il suo uso a un sistema di componenti edilizi può significare trasferire le qualità e il comfort di un materiale pregiato (seppur “scarto” della produzione alimentare) all’architettura d’interni. Ma può anche significare innescare meccanismi virtuosi sul piano della produzione industriale. Oggi, infatti, il know-how tecnologico maturato soprattutto nel settore conciario è tradito da una produzione orientata a mercati troppo instabili (l’abbigliamento, ad esempio) dove la domanda varia al variar delle mode e delle stagioni meteorologiche. E allora perché non pensare di ampliare le possibilità d’impiego delle pelli animali, prefigurando una produzione per l’edilizia? In questo senso, un progetto di ricerca - condotto in ambito universitario e centrato sugli usi innovativi delle pelli animali in edilizia - ha portato al progetto di un sistema modulare d’interpareti in pelle, così da completare un mosaico che porta a pensare le pelli animali come materiale “top” per la pelle interna dell’edificio

Pelli animali per la “pelle interna” dell’edificio

Roberto Ruggiero
2010-01-01

Abstract

Nella costruzione stratificata “a secco”, i sistemi d’interparete, unitamente a pavimentazioni sopraelevate e controsoffittature, costituiscono l’abaco di base per la costruzione della “pelle interna” dell’edificio (laddove i sistemi di involucro ne costituiscono la “pelle esterna”). Nell’attuale produzione di sistemi d’interparete, la ricerca è sempre più orientata verso prodotti tecnologicamente avanzati, con un’alta qualità del design e, soprattutto, dei materiali impiegati. Tra questi, possono trovare spazio anche le pelli animali (riferendosi, principalmente, a quelle bovine), oggi per lo più associate a produzioni di qualità nell’abbigliamento ma anche nell’arredamento e nell’oggettistica. Trattandosi di un materiale ad alta prestazione, estendere il suo uso a un sistema di componenti edilizi può significare trasferire le qualità e il comfort di un materiale pregiato (seppur “scarto” della produzione alimentare) all’architettura d’interni. Ma può anche significare innescare meccanismi virtuosi sul piano della produzione industriale. Oggi, infatti, il know-how tecnologico maturato soprattutto nel settore conciario è tradito da una produzione orientata a mercati troppo instabili (l’abbigliamento, ad esempio) dove la domanda varia al variar delle mode e delle stagioni meteorologiche. E allora perché non pensare di ampliare le possibilità d’impiego delle pelli animali, prefigurando una produzione per l’edilizia? In questo senso, un progetto di ricerca - condotto in ambito universitario e centrato sugli usi innovativi delle pelli animali in edilizia - ha portato al progetto di un sistema modulare d’interpareti in pelle, così da completare un mosaico che porta a pensare le pelli animali come materiale “top” per la pelle interna dell’edificio
2010
978-88-387-4453-X
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