Una delle preoccupazioni oggi maggiormente sentite nell’ambito della formazione è, in generale, quella della ricerca di nuovi modelli didattici focalizzati sulla riorganizzazione dei sistemi di formazione tradizionali. Si pensi, ad esempio, alla Riforma Universitaria del 1999 dove - a partire dalla lunga sperimentazione del Sistema Europeo di Trasferimento di Crediti (ECTS) nell'ambito del Programma ERASMUS - è stato introdotto il sistema dei crediti formativi , ponendo l'insegnamento universitario in una nuova prospettiva. Tale impostazione, comune anche ad altri ambiti didattici, si è spesso tradotta, nel tentativo di alleggerire i carichi cognitivi , in una discretizzazione degli insegnamenti. Una logica, questa, fondata più su un’idea di separazione strategica dei saperi - giustificata da una presunta facilitazione nell’apprendimento - che su una loro possibile integrazione all’interno di un modello didattico realmente innovativo. Una metodica probabilmente efficace laddove l’obiettivo preposto riguarda una formazione strettamente specialistica, ma che mostra il suo limite laddove è necessaria, come sempre più lo è, un’offerta didattica incentrata sulla formazione di individui consapevoli, capaci - cioè - di declinare le conoscenze acquisite all’interno di una realtà che sempre più spesso richiede capacità critica e abilità, oltre che conoscenza.
L'informatica per la formazione dell'architetto
Roberto Ruggiero
2007-01-01
Abstract
Una delle preoccupazioni oggi maggiormente sentite nell’ambito della formazione è, in generale, quella della ricerca di nuovi modelli didattici focalizzati sulla riorganizzazione dei sistemi di formazione tradizionali. Si pensi, ad esempio, alla Riforma Universitaria del 1999 dove - a partire dalla lunga sperimentazione del Sistema Europeo di Trasferimento di Crediti (ECTS) nell'ambito del Programma ERASMUS - è stato introdotto il sistema dei crediti formativi , ponendo l'insegnamento universitario in una nuova prospettiva. Tale impostazione, comune anche ad altri ambiti didattici, si è spesso tradotta, nel tentativo di alleggerire i carichi cognitivi , in una discretizzazione degli insegnamenti. Una logica, questa, fondata più su un’idea di separazione strategica dei saperi - giustificata da una presunta facilitazione nell’apprendimento - che su una loro possibile integrazione all’interno di un modello didattico realmente innovativo. Una metodica probabilmente efficace laddove l’obiettivo preposto riguarda una formazione strettamente specialistica, ma che mostra il suo limite laddove è necessaria, come sempre più lo è, un’offerta didattica incentrata sulla formazione di individui consapevoli, capaci - cioè - di declinare le conoscenze acquisite all’interno di una realtà che sempre più spesso richiede capacità critica e abilità, oltre che conoscenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.