Dalle più avanzate esperienze di rigenerazione urbana condotte in Europa nell’ultimo decennio emerge una nozione rinnovata del termine “patrimonio” basata sul riconoscimento dei molteplici aspetti, materiali e immateriali, che definiscono l’ambiente urbano. La trasformazione della città in senso “rigenerativo” costituisce un approccio nuovo e multiscalare ai temi della trasformazione urbana e della valorizzazione del patrimonio edilizio dove gli aspetti architettonici sono strettamente correlati a quelli ambientali, economici e sociali. In tale contesto emerge la necessità di un adeguamento dei metodi e delle strategie progettuali correnti in relazione a: a) le nuove dimensioni processuali e tecnologiche del costruire; b) una domanda abitativa fortemente condizionata da rinnovati assetti sociali e dai comportamenti innescati dalla diffusione delle nuove tecnologie. Su tali temi la Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura (SITdA) ha organizzato, nell’ambito del MADEexpo 2019, una call for design destinata a docenti, giovani ricercatori e laureandi delle scuole di architettura avente ad oggetto un’area a destinazione mista (residenziale/ terziario) alla periferia sud-est di Milano. Il paper presenta gli esiti del lavoro svolto in questo ambito da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Napoli Federico II e dell’Università di Camerino che ha assunto un edificio esistente all’interno dell’area di progetto come oggetto della sperimentazione. In accordo con le dinamiche sociali in atto nel capoluogo lombardo, l’approccio progettuale proposto individua nei nuovi “nomadismi urbani” l’utenza di riferimento, nella temporaneità dell’abitare il paradigma di riferimento. Esito di questo lavoro è una strategia progettuale di carattere dinamico e generativo dedicata al tema della valorizzazione del patrimonio edilizio realizzato negli ultimi cinquant’anni in aree periferiche. Attraverso un dispositivo progettuale che fa scaturire le scelte di carattere architettonico da quelle processuali, tale strategia determina un procedimento per il quale l’offerta abitativa può variare al variare della domanda attraverso il ricorso a dinamiche interattive basate su interfacce digitali. La sperimentazione che si presenta costituisce un caso dimostratore dell’approccio digitale al tema della rigenerazione. L’Architettura che ne scaturisce è strettamente legata a principi della flessibilità e si configura quale sistema aperto risolto in una matrice di possibili scenari e configurazioni.

Innovazione digitale per nuove forme dell’abitare

Roberto Ruggiero;
2019-01-01

Abstract

Dalle più avanzate esperienze di rigenerazione urbana condotte in Europa nell’ultimo decennio emerge una nozione rinnovata del termine “patrimonio” basata sul riconoscimento dei molteplici aspetti, materiali e immateriali, che definiscono l’ambiente urbano. La trasformazione della città in senso “rigenerativo” costituisce un approccio nuovo e multiscalare ai temi della trasformazione urbana e della valorizzazione del patrimonio edilizio dove gli aspetti architettonici sono strettamente correlati a quelli ambientali, economici e sociali. In tale contesto emerge la necessità di un adeguamento dei metodi e delle strategie progettuali correnti in relazione a: a) le nuove dimensioni processuali e tecnologiche del costruire; b) una domanda abitativa fortemente condizionata da rinnovati assetti sociali e dai comportamenti innescati dalla diffusione delle nuove tecnologie. Su tali temi la Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura (SITdA) ha organizzato, nell’ambito del MADEexpo 2019, una call for design destinata a docenti, giovani ricercatori e laureandi delle scuole di architettura avente ad oggetto un’area a destinazione mista (residenziale/ terziario) alla periferia sud-est di Milano. Il paper presenta gli esiti del lavoro svolto in questo ambito da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Napoli Federico II e dell’Università di Camerino che ha assunto un edificio esistente all’interno dell’area di progetto come oggetto della sperimentazione. In accordo con le dinamiche sociali in atto nel capoluogo lombardo, l’approccio progettuale proposto individua nei nuovi “nomadismi urbani” l’utenza di riferimento, nella temporaneità dell’abitare il paradigma di riferimento. Esito di questo lavoro è una strategia progettuale di carattere dinamico e generativo dedicata al tema della valorizzazione del patrimonio edilizio realizzato negli ultimi cinquant’anni in aree periferiche. Attraverso un dispositivo progettuale che fa scaturire le scelte di carattere architettonico da quelle processuali, tale strategia determina un procedimento per il quale l’offerta abitativa può variare al variare della domanda attraverso il ricorso a dinamiche interattive basate su interfacce digitali. La sperimentazione che si presenta costituisce un caso dimostratore dell’approccio digitale al tema della rigenerazione. L’Architettura che ne scaturisce è strettamente legata a principi della flessibilità e si configura quale sistema aperto risolto in una matrice di possibili scenari e configurazioni.
2019
978-88-909054-8-3
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