A seguito dei fenomeni sismici sono venute meno alcune icone che rappresentavano la permanenza delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. Attraverso il caso studio del santuario della Madonna del Sole di Capodacqua (Arquata del Tronto,AP) si è ragionato sul ricostruire alcune architetture simboliche,utilizzando sistemi temporanei e leggeri, tali da rievocare la magia e il fascino dei volumi e degli spazi delle architetture originarie,rendendo immediatamente visibili e comunicabili le perdite subite e la necessità di una più duratura ricostruzione. Subito dopo il sisma dell’agosto 2016 l’Istat (2016 )stimava in 293 il numero dei monumenti (chiese,palazzi,eremi,ecc) distrutti o totalmente inagibili; cifra aumentata ulteriormente a seguito delle successive scosse di ottobre 2016 e di gennaio 2017. I tempi del censimento e della ricostruzione dei beni immobili di rilevanza storico-artistica saranno inevitabilmente lunghi e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricostruzione nel luogo stesso dove erano collocati. Da questo punto di vista il caso di Arquata del Tronto rappresenta una situazione emblematica. Date queste premesse si intende presentare un progetto che ha l’intento di riprendere alcune interessanti esperienze attuate da artisti come Edoardo Tresoldi che, nella basilica paleocristiana di Santa Maria di Siponto,ha riposto l’antico volume attraverso una visione effimera,realizzata con armatura a maglia metallica che ha portato l’istallazione alla ribalta internazionale”. La proposta utilizza una struttura lignea e un materiale innovativo, IMesh, particolarmente adatto a ricostruire un’idea di spazio e di volume, attraverso un intreccio di fibre dai colori cangianti e dal carattere empatico. Il materiale è in grado di restituire l’effetto e la cromaticità della pietra, pur essendo leggerissimo, come un tessuto.
Anastilosi temporanea. Il caso del tempietto della Madonna del Sole a Capodacqua (Arquata del Tronto, AP)
Federica, Ottone;Enrica, Petrucci;Dajla,Riera
2019-01-01
Abstract
A seguito dei fenomeni sismici sono venute meno alcune icone che rappresentavano la permanenza delle comunità nei luoghi, anche al di là della presenza delle persone. Attraverso il caso studio del santuario della Madonna del Sole di Capodacqua (Arquata del Tronto,AP) si è ragionato sul ricostruire alcune architetture simboliche,utilizzando sistemi temporanei e leggeri, tali da rievocare la magia e il fascino dei volumi e degli spazi delle architetture originarie,rendendo immediatamente visibili e comunicabili le perdite subite e la necessità di una più duratura ricostruzione. Subito dopo il sisma dell’agosto 2016 l’Istat (2016 )stimava in 293 il numero dei monumenti (chiese,palazzi,eremi,ecc) distrutti o totalmente inagibili; cifra aumentata ulteriormente a seguito delle successive scosse di ottobre 2016 e di gennaio 2017. I tempi del censimento e della ricostruzione dei beni immobili di rilevanza storico-artistica saranno inevitabilmente lunghi e, per alcuni di essi, non sarà possibile pensare ad una ricostruzione nel luogo stesso dove erano collocati. Da questo punto di vista il caso di Arquata del Tronto rappresenta una situazione emblematica. Date queste premesse si intende presentare un progetto che ha l’intento di riprendere alcune interessanti esperienze attuate da artisti come Edoardo Tresoldi che, nella basilica paleocristiana di Santa Maria di Siponto,ha riposto l’antico volume attraverso una visione effimera,realizzata con armatura a maglia metallica che ha portato l’istallazione alla ribalta internazionale”. La proposta utilizza una struttura lignea e un materiale innovativo, IMesh, particolarmente adatto a ricostruire un’idea di spazio e di volume, attraverso un intreccio di fibre dai colori cangianti e dal carattere empatico. Il materiale è in grado di restituire l’effetto e la cromaticità della pietra, pur essendo leggerissimo, come un tessuto.File | Dimensione | Formato | |
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