In the XVIII century, the architectural scene in the Marche is characterized by a series of technical interventions designed by Mattia and Paolo Isidoro Capponi. These projects demonstrate their awareness about the most innovative theories circulating through Europe in those years. Their work is also supported by the town of Jesi flourishing state and by the development of the Neoclassical style, which was introduced in the Marche by Vanvitelli. In their activity, Mattia and Paolo Isidoro performed consolidation works with a general respect of the ancient structures, also paying a special attention to figurative issues. This paper focuses on two restoration works: the first one was designed in 1773 by Mattia to provide a reinforcement for the Palazzo Comunale’s loggia in Jesi; the second one was realized in the adjoining Palazzo Ricci by Paolo Isidoro in 1794. The paper also concerns a series of environmental and hydraulic reorganization plans made by the two architects in the Esino valley. The analysis of these works helps in the development of a wider study about the evolution of the architect-artist figure, who aims to a deeper care for building and purely technical issues and who recognizes the intervention’s aesthetic impact.

Gli architetti Mattia e Paolo Isidoro Capponi caratterizzano il panorama architettonico marchigiano del XVIII secolo per una serie di interventi di natura tecnica, che mostrano una particolare conoscenza delle più aggiornate teorie circolanti in quegli anni in Europa. Il loro operato è favorito dalla dinamicità di Jesi ed influenzato dalla nuova corrente neoclassica, introdotta nelle Marche dal Vanvitelli. Nel campo del consolidamento, i Capponi si distinguono con progetti maturati nel rispetto dell’antica compagine strutturale, con una particolare attenzione agli aspetti figurativi. Il contributo si concentra su due interventi: il primo concepito da Mattia Capponi nel 1773, per il consolidamento della loggia del Palazzo Comunale di Jesi, ed il secondo da Paolo Isidoro nel 1794, per l’attiguo palazzo Ricci. Degli stessi architetti si analizzano infine alcuni interventi di riassetto idrico e territoriale nella Vallesina. Lo studio di queste opere consente di sviluppare un più ampio approfondimento in merito all’evoluzione della figura dell’architetto artista verso una maggiore attenzione ai problemi più strettamente tecnici, pur non perdendo di vista l’aspetto estetico, soprattutto negli interventi che interessano le preesistenze.

Mattia e Isidoro Capponi: Scienza e tecnica a Jesi nel XVIII secolo. Nuovi documenti

Petrucci Enrica;Di LORENZO Francesco
2019-01-01

Abstract

In the XVIII century, the architectural scene in the Marche is characterized by a series of technical interventions designed by Mattia and Paolo Isidoro Capponi. These projects demonstrate their awareness about the most innovative theories circulating through Europe in those years. Their work is also supported by the town of Jesi flourishing state and by the development of the Neoclassical style, which was introduced in the Marche by Vanvitelli. In their activity, Mattia and Paolo Isidoro performed consolidation works with a general respect of the ancient structures, also paying a special attention to figurative issues. This paper focuses on two restoration works: the first one was designed in 1773 by Mattia to provide a reinforcement for the Palazzo Comunale’s loggia in Jesi; the second one was realized in the adjoining Palazzo Ricci by Paolo Isidoro in 1794. The paper also concerns a series of environmental and hydraulic reorganization plans made by the two architects in the Esino valley. The analysis of these works helps in the development of a wider study about the evolution of the architect-artist figure, who aims to a deeper care for building and purely technical issues and who recognizes the intervention’s aesthetic impact.
2019
978-88-98019-61-8
Gli architetti Mattia e Paolo Isidoro Capponi caratterizzano il panorama architettonico marchigiano del XVIII secolo per una serie di interventi di natura tecnica, che mostrano una particolare conoscenza delle più aggiornate teorie circolanti in quegli anni in Europa. Il loro operato è favorito dalla dinamicità di Jesi ed influenzato dalla nuova corrente neoclassica, introdotta nelle Marche dal Vanvitelli. Nel campo del consolidamento, i Capponi si distinguono con progetti maturati nel rispetto dell’antica compagine strutturale, con una particolare attenzione agli aspetti figurativi. Il contributo si concentra su due interventi: il primo concepito da Mattia Capponi nel 1773, per il consolidamento della loggia del Palazzo Comunale di Jesi, ed il secondo da Paolo Isidoro nel 1794, per l’attiguo palazzo Ricci. Degli stessi architetti si analizzano infine alcuni interventi di riassetto idrico e territoriale nella Vallesina. Lo studio di queste opere consente di sviluppare un più ampio approfondimento in merito all’evoluzione della figura dell’architetto artista verso una maggiore attenzione ai problemi più strettamente tecnici, pur non perdendo di vista l’aspetto estetico, soprattutto negli interventi che interessano le preesistenze.
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