Scopo del lavoro: Valutazione dell’efficacia del trattamento con dispositivo medico a luce blu (BLUEVET) del prurito nel cane e nel gatto. Materiali e metodi: per lo scopo dello studio, sono stati arruolati 6 cani con diagnosi di dermatite atopica e 3 gatti che manifestavano sintomi riconducibili a erosioni/ulcere della testa e del collo (2 casi) e lesioni da complesso del granuloma eosinifilico e segnatamente da placca eosinofilica (1 caso). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita clinica generale e dermatologica specialistica. L’intensità del prurito è stata valutata con una Visual Analogue Scale (VAS) da parte del proprietario e attraverso CADESI-04 da parte del veterinario rispettivamente al giorno 0, 7, 14, 21, 28 di trattamento. Sono stati esclusi dallo studio i soggetti che avevano subìto precedenti trattamenti con farmaci immunomodulatori (corticosteroidi, oclacitinib, antistaminci, ciclosporina) nel mese precedente e terapie locali (shampoo a base di clorexidina o applicazione di pomate, emulsioni o spray a base di clorexidina, antibiotici e/o corticosteroidi) nei 15 giorni precedenti. Tutti gli animali arruolati hanno ricevuto come unico trattamento per il prurito una applicazione di BLUEVET (Emoled srl - Firenze), della durata di 1 minuto, due volte alla settimana, per complessive quattro settimane; tale trattamento ha previsto l’illuminazione di tutte le lesioni presenti. Tutti i soggetti inclusi nello studio manifestavano prurito spontaneo ed il protocollo di studio è stato sottoposto a valutazione da parte dell’Organismo Preposto al Benessere Animale. Risultati: Tutti i pazienti canini all’arruolamento mostravano un grado di prurito da moderato a grave (CADESI-04 >35) e dopo due trattamenti l’indice CADESI è sceso a valori inferiori a 10 (prurito in remissione) in tutti i cani. Tutti i pazienti felini all’arruolamento mostravano un grado di prurito da moderato a grave (CADESI-04 >35) e dopo due trattamenti l’indice CADESI è sceso a valori inferiori a 10 (prurito in remissione) in due gatti; il gatto con lesioni ulcerative di testa e collo non ha fatto registrare variazione dell’indice CADESI-04. La valutazione VAS ha fatto registrare lo stesso andamento, con una sensibile riduzione del prurito dopo due trattamenti ad eccezione del gatto che non ha risposto efficacemente. Conclusioni: Sebbene sia essenziale gestire le cause alla base del prurito nel cane e nel gatto, il trattamento utilizzato ha mostrato risultati promettenti come ausilio nella gestione della manifestazione clinica di prurito, riducendo al contempo l’impiego di farmaci antiprurito, sistemici e/o topici, riducendo i possibili effetti collaterali e sollevando i proprietari dalla loro somministrazione. Il meccanismo di azione derivante dagli studi condotti su modelli animali ed in vitro della luce blu, con particolare riferimento delle popolazioni dei macrofagi, ha permesso di notare che, nelle zone trattate, la popolazione macrofagica M1 (infiammatoria) cede il passo alla popolazione macrofagica M2 (anti-infiammatoria) circa dodici ore prima rispetto alle zone non trattate, riducendo di un terzo la durata della fase infiammatoria. È ipotizzabile, quindi, che l’utilizzo di BLUVET, nei soggetti trattati nel presente studio, abbia influenzato positivamente la riduzione sintomatica del prurito e favorito un miglior trofismo cutaneo. Nonostante il numero esiguo di animali arruolati, il trattamento con luce blu sembra essere efficace nel ridurre il prurito nei casi trattati. Il trattamento potrebbe, invece, non essere efficace in quei casi in cui le lesioni cutanee sono dovute a disturbi comportamentali, frequenti nel gatto, dove inizialmente non è presente prurito. L'effetto della luce blu su lesioni cutanee secondarie a problemi comportamentali potrà essere oggetto di futuri studi.

Studio clinico pilota, monocentrico, controllato sull’efficacia del trattamento con dispositivo medico a luce blu (bluvet) del prurito nel cane e nel gatto

Marchegiani, Andrea;
2019-01-01

Abstract

Scopo del lavoro: Valutazione dell’efficacia del trattamento con dispositivo medico a luce blu (BLUEVET) del prurito nel cane e nel gatto. Materiali e metodi: per lo scopo dello studio, sono stati arruolati 6 cani con diagnosi di dermatite atopica e 3 gatti che manifestavano sintomi riconducibili a erosioni/ulcere della testa e del collo (2 casi) e lesioni da complesso del granuloma eosinifilico e segnatamente da placca eosinofilica (1 caso). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita clinica generale e dermatologica specialistica. L’intensità del prurito è stata valutata con una Visual Analogue Scale (VAS) da parte del proprietario e attraverso CADESI-04 da parte del veterinario rispettivamente al giorno 0, 7, 14, 21, 28 di trattamento. Sono stati esclusi dallo studio i soggetti che avevano subìto precedenti trattamenti con farmaci immunomodulatori (corticosteroidi, oclacitinib, antistaminci, ciclosporina) nel mese precedente e terapie locali (shampoo a base di clorexidina o applicazione di pomate, emulsioni o spray a base di clorexidina, antibiotici e/o corticosteroidi) nei 15 giorni precedenti. Tutti gli animali arruolati hanno ricevuto come unico trattamento per il prurito una applicazione di BLUEVET (Emoled srl - Firenze), della durata di 1 minuto, due volte alla settimana, per complessive quattro settimane; tale trattamento ha previsto l’illuminazione di tutte le lesioni presenti. Tutti i soggetti inclusi nello studio manifestavano prurito spontaneo ed il protocollo di studio è stato sottoposto a valutazione da parte dell’Organismo Preposto al Benessere Animale. Risultati: Tutti i pazienti canini all’arruolamento mostravano un grado di prurito da moderato a grave (CADESI-04 >35) e dopo due trattamenti l’indice CADESI è sceso a valori inferiori a 10 (prurito in remissione) in tutti i cani. Tutti i pazienti felini all’arruolamento mostravano un grado di prurito da moderato a grave (CADESI-04 >35) e dopo due trattamenti l’indice CADESI è sceso a valori inferiori a 10 (prurito in remissione) in due gatti; il gatto con lesioni ulcerative di testa e collo non ha fatto registrare variazione dell’indice CADESI-04. La valutazione VAS ha fatto registrare lo stesso andamento, con una sensibile riduzione del prurito dopo due trattamenti ad eccezione del gatto che non ha risposto efficacemente. Conclusioni: Sebbene sia essenziale gestire le cause alla base del prurito nel cane e nel gatto, il trattamento utilizzato ha mostrato risultati promettenti come ausilio nella gestione della manifestazione clinica di prurito, riducendo al contempo l’impiego di farmaci antiprurito, sistemici e/o topici, riducendo i possibili effetti collaterali e sollevando i proprietari dalla loro somministrazione. Il meccanismo di azione derivante dagli studi condotti su modelli animali ed in vitro della luce blu, con particolare riferimento delle popolazioni dei macrofagi, ha permesso di notare che, nelle zone trattate, la popolazione macrofagica M1 (infiammatoria) cede il passo alla popolazione macrofagica M2 (anti-infiammatoria) circa dodici ore prima rispetto alle zone non trattate, riducendo di un terzo la durata della fase infiammatoria. È ipotizzabile, quindi, che l’utilizzo di BLUVET, nei soggetti trattati nel presente studio, abbia influenzato positivamente la riduzione sintomatica del prurito e favorito un miglior trofismo cutaneo. Nonostante il numero esiguo di animali arruolati, il trattamento con luce blu sembra essere efficace nel ridurre il prurito nei casi trattati. Il trattamento potrebbe, invece, non essere efficace in quei casi in cui le lesioni cutanee sono dovute a disturbi comportamentali, frequenti nel gatto, dove inizialmente non è presente prurito. L'effetto della luce blu su lesioni cutanee secondarie a problemi comportamentali potrà essere oggetto di futuri studi.
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/430022
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