Il testo indaga sul numero crescente di catastrofi naturali nel nostro paese causate da terremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, inondazioni, tempeste tropicali e siccità, e sul loro impatto legato allo sviluppo umano ed economico è stato attirato. Se, ad esempio, consideriamo i dieci eventi più tragici dal 1970, sette si sono verificati nei primi 15 anni con un danno stimato a 124 miliardi di dollari. Le ragioni di questo aumento graduale e globale della perdita di vite umane e dei beni materiali possono essere trovate non tanto nella frequenza e nell'intensità degli eventi, quanto piuttosto nell'aumento generale della vulnerabilità umana e territoriale. La vulnerabilità trasmette la capacità di resistenza di un territorio specifico. Dipende da numerosi fattori complessi, come la densità di popolazione e il livello di sviluppo, la misura in cui gli ecosistemi si integrano, le condizioni di insediamenti e infrastrutture, l'efficienza delle amministrazioni e delle politiche pubbliche, l'estensione della consapevolezza delle persone sul rischio, la disponibilità di risorse e il livello di competenze e capacità organizzative per gestire eventi estremi e naturali. La vulnerabilità è quindi l'espressione della suscettibilità (o della resilienza) di un sistema socioeconomico o della combinazione di beni materiali all'impatto delle calamità. Più alto è il valore, maggiore è il danno causato dal fenomeno. Partendo dai quattro elementi fondamentali della natura, che sono: aria, terra, acqua e fuoco, il testo analizza fenomeni naturali estremi che coinvolgono soprattutto l'Italia, con l'obiettivo di fornire risposte vere in termini di design, quindi un approccio elastico fondamentale alla domanda.

Catastrofi naturali, Operazioni resilienti

ANNA RITA EMILI
2018-01-01

Abstract

Il testo indaga sul numero crescente di catastrofi naturali nel nostro paese causate da terremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, inondazioni, tempeste tropicali e siccità, e sul loro impatto legato allo sviluppo umano ed economico è stato attirato. Se, ad esempio, consideriamo i dieci eventi più tragici dal 1970, sette si sono verificati nei primi 15 anni con un danno stimato a 124 miliardi di dollari. Le ragioni di questo aumento graduale e globale della perdita di vite umane e dei beni materiali possono essere trovate non tanto nella frequenza e nell'intensità degli eventi, quanto piuttosto nell'aumento generale della vulnerabilità umana e territoriale. La vulnerabilità trasmette la capacità di resistenza di un territorio specifico. Dipende da numerosi fattori complessi, come la densità di popolazione e il livello di sviluppo, la misura in cui gli ecosistemi si integrano, le condizioni di insediamenti e infrastrutture, l'efficienza delle amministrazioni e delle politiche pubbliche, l'estensione della consapevolezza delle persone sul rischio, la disponibilità di risorse e il livello di competenze e capacità organizzative per gestire eventi estremi e naturali. La vulnerabilità è quindi l'espressione della suscettibilità (o della resilienza) di un sistema socioeconomico o della combinazione di beni materiali all'impatto delle calamità. Più alto è il valore, maggiore è il danno causato dal fenomeno. Partendo dai quattro elementi fondamentali della natura, che sono: aria, terra, acqua e fuoco, il testo analizza fenomeni naturali estremi che coinvolgono soprattutto l'Italia, con l'obiettivo di fornire risposte vere in termini di design, quindi un approccio elastico fondamentale alla domanda.
2018
978-88-6242-309-0
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