In questo volume, si dà conto di una ricerca condotta dalle 4 università marchigiane (Camerino, Macerata, Politecnica delle Marche e Urbino), con la collaborazione esterna dell’Università di Modena - Reggio Emilia, per l’individuazione di “Nuovi Sentieri di Sviluppo per le aree dell’Appennino Marchigiano colpite dal sisma del 2016”. All’indomani dell’evento calamitoso, nella primavera del 2017, il Consiglio Regionale delle Marche percepisce che la sola ricostruzione fisica del patrimonio edilizio e infrastrutturale danneggiato, pur restando la grande emergenza cui far fronte, non potrà scongiurare l’abbandono di questi territori e la perdita di una straordinaria civiltà, quella della “terra di mezzo” del nostro Paese (Sargolini, 2017a). Da questa premessa, nasce il lavoro del gruppo di ricerca che ho avuto il compito di coordinare e che ci ha portato, nei tempi previsti, a consegnare al Consiglio Regionale “undici sentieri di sviluppo”: undici strategie per la rigenerazione di un’area gravemente colpita dagli eventi sismici del 14 agosto 2016 e seguenti. Ognuno dei ricercatori coinvolti penso abbia avuto chiara la sensazione di essere di fronte alla sfida più intensa e pregna di significati che il suo percorso accademico potesse offrire: quella di mettersi a disposizione della società civile per contribuire, con le proprie conoscenze e la capacità di costruire pensiero e strategie di attuazione, alla definizione di un sistema di supporto alle decisioni che le strutture di governo, ai diversi livelli, potessero usare per orientare la rinascita dell’Appennino Marchigiano. Il volume restituisce il lavoro svolto e lo mette a disposizione del dibattito scientifico più allargato, delle comunità interessate, degli enti di governo ai diversi livelli, in primis, della Giunta Regionale Marche, affinché possa accoglierlo, emendarlo, integrarlo ove necessario, e tradurlo in progettazione esecutiva. È evidente che si è di fronte a scelte epocali che segneranno il futuro del Centro Italia in una direzione, piuttosto che in un’altra. Scelte che obbligano unanimità d’intenti, cooperazione e condivisione, in consessi il più possibile ampi e partecipati. Un’esigenza, quella della partecipazione delle comunità, alla definizione del progetto di rinascita del territorio da non considerarsi come un intralcio, un appesantimento, bensì come il valore fondante del processo.
Introduzione
Sargolini M.
2019-01-01
Abstract
In questo volume, si dà conto di una ricerca condotta dalle 4 università marchigiane (Camerino, Macerata, Politecnica delle Marche e Urbino), con la collaborazione esterna dell’Università di Modena - Reggio Emilia, per l’individuazione di “Nuovi Sentieri di Sviluppo per le aree dell’Appennino Marchigiano colpite dal sisma del 2016”. All’indomani dell’evento calamitoso, nella primavera del 2017, il Consiglio Regionale delle Marche percepisce che la sola ricostruzione fisica del patrimonio edilizio e infrastrutturale danneggiato, pur restando la grande emergenza cui far fronte, non potrà scongiurare l’abbandono di questi territori e la perdita di una straordinaria civiltà, quella della “terra di mezzo” del nostro Paese (Sargolini, 2017a). Da questa premessa, nasce il lavoro del gruppo di ricerca che ho avuto il compito di coordinare e che ci ha portato, nei tempi previsti, a consegnare al Consiglio Regionale “undici sentieri di sviluppo”: undici strategie per la rigenerazione di un’area gravemente colpita dagli eventi sismici del 14 agosto 2016 e seguenti. Ognuno dei ricercatori coinvolti penso abbia avuto chiara la sensazione di essere di fronte alla sfida più intensa e pregna di significati che il suo percorso accademico potesse offrire: quella di mettersi a disposizione della società civile per contribuire, con le proprie conoscenze e la capacità di costruire pensiero e strategie di attuazione, alla definizione di un sistema di supporto alle decisioni che le strutture di governo, ai diversi livelli, potessero usare per orientare la rinascita dell’Appennino Marchigiano. Il volume restituisce il lavoro svolto e lo mette a disposizione del dibattito scientifico più allargato, delle comunità interessate, degli enti di governo ai diversi livelli, in primis, della Giunta Regionale Marche, affinché possa accoglierlo, emendarlo, integrarlo ove necessario, e tradurlo in progettazione esecutiva. È evidente che si è di fronte a scelte epocali che segneranno il futuro del Centro Italia in una direzione, piuttosto che in un’altra. Scelte che obbligano unanimità d’intenti, cooperazione e condivisione, in consessi il più possibile ampi e partecipati. Un’esigenza, quella della partecipazione delle comunità, alla definizione del progetto di rinascita del territorio da non considerarsi come un intralcio, un appesantimento, bensì come il valore fondante del processo.File | Dimensione | Formato | |
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