Le mensole, intese come piccoli sostegni antropomorfi, sono spesso associate a figure di putti e angeli, e hanno come caratteristica sostanziale l'imitazione del sostegno o meglio del gesto che permette di sorreggere dei pesi. L'esempio di Borromini è quello più lucido: i suoi serafini, con le loro stesse ali, fingono di portare la trabeazione sovrastante. Ma altre volte, sono gli stessi angeli che si annidano all'interno di un capitello (sovente ionico) che tendono a confluire e a confondersi con le modanature. Nel saggio si analizza la tradizione lombarda esportata a Roma partendo dai primi esempi di Maderno e dei fratelli Fontana, quando le figure umane si sovrappongono alla natura geometrica dei capitelli, assimilandone parti del corpo, come nell'esempio diffuso della lingua che ingloba l'ovulo sottostante. Quindi si verifica la presenza, sia di una tradizione autoptica locale lombarda, sia di una continuità con la sperimentazione michelangiolesca. Da Michelangelo vengono ripresi, per esempio, i capitelli figurati del palazzo dei Conservatori, come pure l'astrazione del ricetto della Laurenziana, sino all'estrema dissoluzione dell'ordine denunciata a Porta Pia.

Varie facce del Barocco romano: supporti antropomorfi nelle architetture di Carlo Maderno e Francesco Borromini

Giuseppe Bonaccorso
2018-01-01

Abstract

Le mensole, intese come piccoli sostegni antropomorfi, sono spesso associate a figure di putti e angeli, e hanno come caratteristica sostanziale l'imitazione del sostegno o meglio del gesto che permette di sorreggere dei pesi. L'esempio di Borromini è quello più lucido: i suoi serafini, con le loro stesse ali, fingono di portare la trabeazione sovrastante. Ma altre volte, sono gli stessi angeli che si annidano all'interno di un capitello (sovente ionico) che tendono a confluire e a confondersi con le modanature. Nel saggio si analizza la tradizione lombarda esportata a Roma partendo dai primi esempi di Maderno e dei fratelli Fontana, quando le figure umane si sovrappongono alla natura geometrica dei capitelli, assimilandone parti del corpo, come nell'esempio diffuso della lingua che ingloba l'ovulo sottostante. Quindi si verifica la presenza, sia di una tradizione autoptica locale lombarda, sia di una continuità con la sperimentazione michelangiolesca. Da Michelangelo vengono ripresi, per esempio, i capitelli figurati del palazzo dei Conservatori, come pure l'astrazione del ricetto della Laurenziana, sino all'estrema dissoluzione dell'ordine denunciata a Porta Pia.
2018
978-88-85795-09-9
268
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