Le comunità svantaggiate sono notevolmente aumentate nell’ultimo decennio per gli effetti della crisi economica mondiale che ha allargato le disuguaglianze sociali e ha limitato l’accesso ai servizi, all’abitazione, alle cure sanitarie, ecc. In Europa si è così palesata una “nuova questione sociale” che non ha risparmiato neppure le città da sempre ritenute esemplari in termini di equità sociale e di benessere. In questo scenario l’urbanistica è chiamata a svolgere un ruolo importante nella costruzione di città che oltre ad essere “resilienti”, “sicure” e “sostenibili”, possano essere anche “inclusive” incidendo sulla “qualità” di vita delle popolazioni. Il binomio città inclusiva- città sana è presente in alcune recenti esperienze internazionali in cui le politiche e i piani di rigenerazione urbana, mettendo al centro la salute e il benessere delle popolazioni, si dimostrano tanto più efficaci quanto più sono in grado di sviluppare sinergie di natura trasversale e quanto più sono “filtrate” dalle esperienze dei cittadini. Tra queste città Glasgow e Malmö stanno sperimentando nei quartieri più difficili nuovi modelli valutativi degli spazi urbani all’interno dei processi di pianificazione per promuovere condizioni di vita più eque e favorevoli al benessere e all’inclusione sociale.
L’inclusività per una città socialmente equilibrata: politiche e piani. Il caso di Glasgow e Malmö
Chiara Camaioni;Rosalba D'Onofrio;Elio Trusiani
2018-01-01
Abstract
Le comunità svantaggiate sono notevolmente aumentate nell’ultimo decennio per gli effetti della crisi economica mondiale che ha allargato le disuguaglianze sociali e ha limitato l’accesso ai servizi, all’abitazione, alle cure sanitarie, ecc. In Europa si è così palesata una “nuova questione sociale” che non ha risparmiato neppure le città da sempre ritenute esemplari in termini di equità sociale e di benessere. In questo scenario l’urbanistica è chiamata a svolgere un ruolo importante nella costruzione di città che oltre ad essere “resilienti”, “sicure” e “sostenibili”, possano essere anche “inclusive” incidendo sulla “qualità” di vita delle popolazioni. Il binomio città inclusiva- città sana è presente in alcune recenti esperienze internazionali in cui le politiche e i piani di rigenerazione urbana, mettendo al centro la salute e il benessere delle popolazioni, si dimostrano tanto più efficaci quanto più sono in grado di sviluppare sinergie di natura trasversale e quanto più sono “filtrate” dalle esperienze dei cittadini. Tra queste città Glasgow e Malmö stanno sperimentando nei quartieri più difficili nuovi modelli valutativi degli spazi urbani all’interno dei processi di pianificazione per promuovere condizioni di vita più eque e favorevoli al benessere e all’inclusione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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