Il saggio di Maria Lucia Di Bitonto sottolinea come, a dispetto delle forti pressioni provenienti da media e da taluni movimenti politici, che inducono a sovrastimare in maniera abnorme il ruolo degli immigrati irregolari o dei richiedenti asilo nel coinvolgimento in attacchi terroristici compiuti in occidente, il sistema penale abbia tenuto ferma la barra del timone, tenendo distinti – non solo sul piano normativo, ma anche a livello di elaborazione dogmatica e di esperienza giudiziaria – i diversi àmbiti della lotta al terrorismo internazionale e del contrasto della immigrazione clandestina. Nondimeno, esiste un collegamento fra esperienza sociale e vissuto giudiziario, una sorta di cinghia di trasmissione fra società e istituzioni della giustizia penale. I fenomeni sociali, gli orientamenti dell’opinione pubblica, le istanze sociali che la muovono, la commuovono o la spaventano, raggiungono il mondo della giustizia penale sia pure in qualche modo filtrati, e dunque modificati. Poiché è dunque opportuno verificare se e come la giustizia penale risulti in qualche modo condizionata dalla diffusa assimilazione fra immigrato e terrorista, la studiosa prende in esame il quadro normativo – prima in materia di antiterrorismo e poi relativamente al diritto dell’immigrazione e degli stranieri – per offrire un contributo a un dibattito di grande attualità, che non pare destinato a sopirsi nell'immediato futuro.

Immigrazione e terrorismo nella prospettiva della giustizia penale

Maria Lucia Antonietta Di Bitonto
2018-01-01

Abstract

Il saggio di Maria Lucia Di Bitonto sottolinea come, a dispetto delle forti pressioni provenienti da media e da taluni movimenti politici, che inducono a sovrastimare in maniera abnorme il ruolo degli immigrati irregolari o dei richiedenti asilo nel coinvolgimento in attacchi terroristici compiuti in occidente, il sistema penale abbia tenuto ferma la barra del timone, tenendo distinti – non solo sul piano normativo, ma anche a livello di elaborazione dogmatica e di esperienza giudiziaria – i diversi àmbiti della lotta al terrorismo internazionale e del contrasto della immigrazione clandestina. Nondimeno, esiste un collegamento fra esperienza sociale e vissuto giudiziario, una sorta di cinghia di trasmissione fra società e istituzioni della giustizia penale. I fenomeni sociali, gli orientamenti dell’opinione pubblica, le istanze sociali che la muovono, la commuovono o la spaventano, raggiungono il mondo della giustizia penale sia pure in qualche modo filtrati, e dunque modificati. Poiché è dunque opportuno verificare se e come la giustizia penale risulti in qualche modo condizionata dalla diffusa assimilazione fra immigrato e terrorista, la studiosa prende in esame il quadro normativo – prima in materia di antiterrorismo e poi relativamente al diritto dell’immigrazione e degli stranieri – per offrire un contributo a un dibattito di grande attualità, che non pare destinato a sopirsi nell'immediato futuro.
2018
978-88-9391-456-7
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