È spesso sostenuto che l’innovazione nell’industria italiana abbia un debole legame con la R&S, ma che nonostante ciò le imprese del nostro paese riescano ad introdurre nuovi prodotti e processi tramite altre fonti di conoscenza, come l’acquisizione di macchinari, un know-how diffuso e la collaborazione tra imprese. Di conseguenza, per identificare il reale grado di innovatività del sistema produttivo italiano, non ci si può affidare solo ad indicatori quali la R&S e i brevetti, ma occorre prendere in esame basi informative che adottino una concezione più ampia di innovazione e delle attività ad essa connesse. Ciò è quello che viene fatto in questo capitolo attraverso l’analisi dei risultati della Community Innovation Survey (CIS). La CIS mostra che la quota di imprese italiane coinvolte da processi innovativi è inferiore ai paesi dell’UE-15. Anche la spesa per innovazione per addetto è, in Italia, inferiore rispetto ai paesi europei più industrializzati. Tuttavia, nei settori tradizionali del Made in Italy, quali Alimentari e bevande, Tessile e abbigliamento, Carta ed editoria e Mobili, le imprese italiane sostengono spese per l’innovazione più elevate rispetto alla media europea. Le imprese italiane mostrano infine una propensione a cooperare in ambito innovativo molto più bassa rispetto a quanto accade negli altri principali paesi europei.
L’innovazione nelle imprese italiane
EVANGELISTA Rinaldo
2018-01-01
Abstract
È spesso sostenuto che l’innovazione nell’industria italiana abbia un debole legame con la R&S, ma che nonostante ciò le imprese del nostro paese riescano ad introdurre nuovi prodotti e processi tramite altre fonti di conoscenza, come l’acquisizione di macchinari, un know-how diffuso e la collaborazione tra imprese. Di conseguenza, per identificare il reale grado di innovatività del sistema produttivo italiano, non ci si può affidare solo ad indicatori quali la R&S e i brevetti, ma occorre prendere in esame basi informative che adottino una concezione più ampia di innovazione e delle attività ad essa connesse. Ciò è quello che viene fatto in questo capitolo attraverso l’analisi dei risultati della Community Innovation Survey (CIS). La CIS mostra che la quota di imprese italiane coinvolte da processi innovativi è inferiore ai paesi dell’UE-15. Anche la spesa per innovazione per addetto è, in Italia, inferiore rispetto ai paesi europei più industrializzati. Tuttavia, nei settori tradizionali del Made in Italy, quali Alimentari e bevande, Tessile e abbigliamento, Carta ed editoria e Mobili, le imprese italiane sostengono spese per l’innovazione più elevate rispetto alla media europea. Le imprese italiane mostrano infine una propensione a cooperare in ambito innovativo molto più bassa rispetto a quanto accade negli altri principali paesi europei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.