Le politiche edilizie e di urbanizzazione nelle colonie dell’Africa orientale sono inevitabilmente legate alla storia coloniale italiana che, concordando con quanto scrive Gian Luca Podestà, potremmo considerare suddivisa in due fasi: la prima più propriamente identificabile come fase coloniale (1885-1935) e, la seconda, come quella imperiale (1936-41). L’assunzione di questo punto di vista ci permette, in termini di pianificazione della città, di individuare strumenti urbanistici contigui temporalmente, ma differenti tra loro per contenuti, norme, disegno urbano. Il saggio, nella prima parte, riperocrre le tappe dei principali strumenti urbanistici elaborati fino al 1914, data in cui fu approvato il nuovo Piano Regolatore che, a differenza di quello precedente basato su quattro fasce, si basava su alcune assialità fondamentali: due nuovi assi est-ovest situati ai margini delle precedenti zone europea e mista dalla quale partiva una rete di diagonali che definivano una maglia urbana per le lottizzazioni future. La rigidità delle geometrie proposte era interrotta, a sud-ovest, da un parco che ospitava il Palazzo del Governo. Piazze e giardini ricoprivano, rispettivamente, il ruolo di punti focali della maglia urbana e di elementi di definizione del paesaggio urbano.Nella seconda parte, il saggio, tratta il Piano Cafiero (1938-39)
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DI ASMARA: PIANI E PROGETTI (1936-1941)
E. Trusiani
2018-01-01
Abstract
Le politiche edilizie e di urbanizzazione nelle colonie dell’Africa orientale sono inevitabilmente legate alla storia coloniale italiana che, concordando con quanto scrive Gian Luca Podestà, potremmo considerare suddivisa in due fasi: la prima più propriamente identificabile come fase coloniale (1885-1935) e, la seconda, come quella imperiale (1936-41). L’assunzione di questo punto di vista ci permette, in termini di pianificazione della città, di individuare strumenti urbanistici contigui temporalmente, ma differenti tra loro per contenuti, norme, disegno urbano. Il saggio, nella prima parte, riperocrre le tappe dei principali strumenti urbanistici elaborati fino al 1914, data in cui fu approvato il nuovo Piano Regolatore che, a differenza di quello precedente basato su quattro fasce, si basava su alcune assialità fondamentali: due nuovi assi est-ovest situati ai margini delle precedenti zone europea e mista dalla quale partiva una rete di diagonali che definivano una maglia urbana per le lottizzazioni future. La rigidità delle geometrie proposte era interrotta, a sud-ovest, da un parco che ospitava il Palazzo del Governo. Piazze e giardini ricoprivano, rispettivamente, il ruolo di punti focali della maglia urbana e di elementi di definizione del paesaggio urbano.Nella seconda parte, il saggio, tratta il Piano Cafiero (1938-39)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.