Le rapide dinamiche di trasformazione urbana non consentono l’interazione attiva tra i segni della città, la maceria e la rovina; ne lambiscono i contorni producendo delle oasi intorno alle quali la città si costituisce o le marginalizza. L’obiettivo quindi, per l’appannata cultura architettonica, diventa quello di riconoscere quale potenziale positivo questi elementi, la maceria, il monumento, il rifiuto, lo scarto, come se ci trovassimo in un’immensa rovina da usare, su cui accumulare, sovrascrivere il testo mutevole della città, sfruttare l’errore, la mancanza, il frammento, l’inconveniente: la città come il luogo dell’elogio della maceria, dove il tempo deve necessariamente essere “materia irrinunciabile del progetto".
La misura del riciclo
ludovico Romagni
2017-01-01
Abstract
Le rapide dinamiche di trasformazione urbana non consentono l’interazione attiva tra i segni della città, la maceria e la rovina; ne lambiscono i contorni producendo delle oasi intorno alle quali la città si costituisce o le marginalizza. L’obiettivo quindi, per l’appannata cultura architettonica, diventa quello di riconoscere quale potenziale positivo questi elementi, la maceria, il monumento, il rifiuto, lo scarto, come se ci trovassimo in un’immensa rovina da usare, su cui accumulare, sovrascrivere il testo mutevole della città, sfruttare l’errore, la mancanza, il frammento, l’inconveniente: la città come il luogo dell’elogio della maceria, dove il tempo deve necessariamente essere “materia irrinunciabile del progetto".File | Dimensione | Formato | |
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