Artscape è un termine che cerca di sintetizzare l’idea di un intervento sul paesaggio mediato da un approccio artistico. In arte, nella scultura come nella musica non si tratta di riprodurre o di inventare delle forme, ma di captare delle forze. L’architettura oltre a captarle deve anche organizzarle. Per un architetto leggere il paesaggio significa prima di tutto riscoprirne l’essenza e le possibilità interpretative, e oggi l’architettura può e deve relazionarsi con l’ambiente naturale in un modo nuovo e spontaneo. Il territorio, infatti, non esiste in natura ma è il prodotto di una coevoluzione di lungo periodo fra comunità insediata e ambiente. Gli artisti hanno sempre avuto la capacità di rendere visibile questa relazione e di analizzarla evidenziandone alcune caratteristiche. Al contrario gli architetti si sono distinti per la voglia di rifondare il territorio, cercando la maggior parte delle volte di dominarlo. Negli ultimi anni, però, gli architetti hanno trovato nei modi di operare dell’arte uno stimolo capace di ridare forza alla loro disciplina sempre più autoriferita. Così il paesaggio, come già era successo nelle opere dei land-artist degli anni settanta, è diventato un materiale con il quale ricostruire il territorio in cui vivere. Alcune delle architetture presentate in questo libro evocano dei veri e propri interventi di land-art, che si arricchiscono, nella loro formazione, della forza d’uso e dei flussi di movimento. Attraverso un’analisi apparentemente arbitraria, le opere d’arte e le architetture sono presentate senza un ordine prestabilito, in modo da superare le definizioni formali e le classificazioni tematiche. Il libro, nella ricerca di un nuovo atteggiamento progettuale, segue “una logica delle sensazioni” capace di generare spazi di nuova concezione dove il confine tra arte e architettura si fa labile e indistinto. Il saggio si articola in sette capitoli (non necessariamente da leggere in sequenza) ognuno dei quali affronta in modo diverso il rapporto arte-architettura-paesaggio. Le discipline si confrontano, si scambiano suggestioni, metodi di lettura, d’analisi e d’azione.

ARTSCAPE, L'arte come approccio al paesaggio contemporaneo

luca galofaro
2007-01-01

Abstract

Artscape è un termine che cerca di sintetizzare l’idea di un intervento sul paesaggio mediato da un approccio artistico. In arte, nella scultura come nella musica non si tratta di riprodurre o di inventare delle forme, ma di captare delle forze. L’architettura oltre a captarle deve anche organizzarle. Per un architetto leggere il paesaggio significa prima di tutto riscoprirne l’essenza e le possibilità interpretative, e oggi l’architettura può e deve relazionarsi con l’ambiente naturale in un modo nuovo e spontaneo. Il territorio, infatti, non esiste in natura ma è il prodotto di una coevoluzione di lungo periodo fra comunità insediata e ambiente. Gli artisti hanno sempre avuto la capacità di rendere visibile questa relazione e di analizzarla evidenziandone alcune caratteristiche. Al contrario gli architetti si sono distinti per la voglia di rifondare il territorio, cercando la maggior parte delle volte di dominarlo. Negli ultimi anni, però, gli architetti hanno trovato nei modi di operare dell’arte uno stimolo capace di ridare forza alla loro disciplina sempre più autoriferita. Così il paesaggio, come già era successo nelle opere dei land-artist degli anni settanta, è diventato un materiale con il quale ricostruire il territorio in cui vivere. Alcune delle architetture presentate in questo libro evocano dei veri e propri interventi di land-art, che si arricchiscono, nella loro formazione, della forza d’uso e dei flussi di movimento. Attraverso un’analisi apparentemente arbitraria, le opere d’arte e le architetture sono presentate senza un ordine prestabilito, in modo da superare le definizioni formali e le classificazioni tematiche. Il libro, nella ricerca di un nuovo atteggiamento progettuale, segue “una logica delle sensazioni” capace di generare spazi di nuova concezione dove il confine tra arte e architettura si fa labile e indistinto. Il saggio si articola in sette capitoli (non necessariamente da leggere in sequenza) ognuno dei quali affronta in modo diverso il rapporto arte-architettura-paesaggio. Le discipline si confrontano, si scambiano suggestioni, metodi di lettura, d’analisi e d’azione.
2007
88-7490-031-7
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