I tre pilastri su cui si basa la Convenzione di Rio del 1992 per completare il proprio mandato di Convenzione quadro sulla biodiversità globale sono la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile delle risorse genetiche e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dal loro sfruttamento. Il Protocollo di Nagoya, firmato nel 2010 ed entrato in vigore nel 2014, rappresenta il frutto più recente della Convenzione sulla biodiversità, in linea con un mutato paradigma nella impostazione dei rapporti reciproci fra gli Stati quanto a questo tipo di risorse. Il Protocollo detta un impianto generale di un regime internazionale sull’Access and Benefit – Sharing, ossia sull’accesso alle risorse genetiche nonché sull’equa ripartizione dei benefici che derivano dal loro uso sostenibile. In questo contributo, dopo brevi cenni sull’evoluzione delle istanze ambientaliste nel contesto dell’ordinamento internazionale, e dopo aver illustrato la disciplina dettata dal Protocollo, si cerca di evidenziare il nesso (se esistente…) fra questa nuova impostazione dei rapporti fra Stati e risorse genetiche e l’orientamento quasi coevo della c.d. etica della cura.
Dalla cura del profitto al profitto della cura: l’Access and Benefit-Sharing delle risorse genetiche nel Protocollo di Nagoya
Agostina Latino
2017-01-01
Abstract
I tre pilastri su cui si basa la Convenzione di Rio del 1992 per completare il proprio mandato di Convenzione quadro sulla biodiversità globale sono la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile delle risorse genetiche e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dal loro sfruttamento. Il Protocollo di Nagoya, firmato nel 2010 ed entrato in vigore nel 2014, rappresenta il frutto più recente della Convenzione sulla biodiversità, in linea con un mutato paradigma nella impostazione dei rapporti reciproci fra gli Stati quanto a questo tipo di risorse. Il Protocollo detta un impianto generale di un regime internazionale sull’Access and Benefit – Sharing, ossia sull’accesso alle risorse genetiche nonché sull’equa ripartizione dei benefici che derivano dal loro uso sostenibile. In questo contributo, dopo brevi cenni sull’evoluzione delle istanze ambientaliste nel contesto dell’ordinamento internazionale, e dopo aver illustrato la disciplina dettata dal Protocollo, si cerca di evidenziare il nesso (se esistente…) fra questa nuova impostazione dei rapporti fra Stati e risorse genetiche e l’orientamento quasi coevo della c.d. etica della cura.File | Dimensione | Formato | |
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