La decisione di dedicare un nuovo volume alla figura e all’opera di Edoardo Detti non costituisce semplicemente un doveroso riconoscimento del nostro Istituto a un maestro dell’urbanistica italiana, che ha guidato il rinnovamento dell’INU in una fase cruciale della sua storia. Nella produzione bibliografica che finora è stata dedicata a questa preminente figura mancava tuttora un contributo in grado di far luce su un periodo di grande interesse per quanti intendono approfondire il passaggio, che è maturato proprio nel corso degli anni Settanta, da un approccio ai problemi della crescita urbana che appariva sperimentale ed episodico ad un sistema di pianificazione incentrato su una più matura articolazione delle istituzioni e dei poteri dello Stato e delle autonomie locali. Pur in un affastellarsi concitato di proposte e di iniziative tanto generose quanto non sempre coerenti, la disciplina urbanistica è passata in quegli stessi anni attraverso una critica serrata, che ne ha esteso rapidamente i confini e ne ha moltiplicato gli attori. Gli scritti di Detti che sono stati selezionati per questo volume da Gabriele Corsani e da Giuseppe De Luca offrono una preziosa testimonianza di questo complesso momento di transizione, in cui la cultura urbanistica – non diversamente da quanto avveniva per le altre letture e proiezioni della società italiana – si misura con una nuova presa di coscienza politica e sociale.
Prefazione: Una figura poliedrica
TALIA, Michele
2013-01-01
Abstract
La decisione di dedicare un nuovo volume alla figura e all’opera di Edoardo Detti non costituisce semplicemente un doveroso riconoscimento del nostro Istituto a un maestro dell’urbanistica italiana, che ha guidato il rinnovamento dell’INU in una fase cruciale della sua storia. Nella produzione bibliografica che finora è stata dedicata a questa preminente figura mancava tuttora un contributo in grado di far luce su un periodo di grande interesse per quanti intendono approfondire il passaggio, che è maturato proprio nel corso degli anni Settanta, da un approccio ai problemi della crescita urbana che appariva sperimentale ed episodico ad un sistema di pianificazione incentrato su una più matura articolazione delle istituzioni e dei poteri dello Stato e delle autonomie locali. Pur in un affastellarsi concitato di proposte e di iniziative tanto generose quanto non sempre coerenti, la disciplina urbanistica è passata in quegli stessi anni attraverso una critica serrata, che ne ha esteso rapidamente i confini e ne ha moltiplicato gli attori. Gli scritti di Detti che sono stati selezionati per questo volume da Gabriele Corsani e da Giuseppe De Luca offrono una preziosa testimonianza di questo complesso momento di transizione, in cui la cultura urbanistica – non diversamente da quanto avveniva per le altre letture e proiezioni della società italiana – si misura con una nuova presa di coscienza politica e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.