Il contributo intende fornire una prima, seppur sommaria, risposta ai numerosi interrogativi che ancora ruotano intorno alla originaria configurazione della residenza di campagna dell’erudito prelato romano Fioravante Martinelli (1599-1667), la quale dopo la morte del religioso subì numerose addizioni e trasformazioni che tuttora ne impediscono una corretta rilettura. Tale ricostruzione è resa tra l’altro complicata sia dalla provvisorietà dell’intervento iniziale, sia dalle incisive trasformazioni che hanno cambiato tipologicamente la costruzione (da residenza a convento della chiesa di San Francesco d’Assisi). Tale indeterminatezza è resa ancora più evidente, anche dalla sostanziale assenza di elaborati di Borromini, come pure dalla effettiva mancanza di adeguati documenti archivistici . L’unica certezza si desume dalle parole di Martinelli che testimonia come Borromini sia l’autore della sua villa: “Non parlerei della mia Villa, se mi fosse lecito pregiudicare col silentio all’honor, che si deve alla virtù del Cav. Borromino, qual non sdegnando la picciolezza del sito, la povertà dell’amico, ne la lontananza delle sue ingegnose fatiche dagl’occhi de grandi, sa accomodarsi ad operare in ogni occasione […]. Onde son necessitato far mentione per detto rispetto la mia Villa”.

La villa di Fioravante Martinelli a Monte Mario: uno sfortunato progetto di Borromini

BONACCORSO, Giuseppe
2016-01-01

Abstract

Il contributo intende fornire una prima, seppur sommaria, risposta ai numerosi interrogativi che ancora ruotano intorno alla originaria configurazione della residenza di campagna dell’erudito prelato romano Fioravante Martinelli (1599-1667), la quale dopo la morte del religioso subì numerose addizioni e trasformazioni che tuttora ne impediscono una corretta rilettura. Tale ricostruzione è resa tra l’altro complicata sia dalla provvisorietà dell’intervento iniziale, sia dalle incisive trasformazioni che hanno cambiato tipologicamente la costruzione (da residenza a convento della chiesa di San Francesco d’Assisi). Tale indeterminatezza è resa ancora più evidente, anche dalla sostanziale assenza di elaborati di Borromini, come pure dalla effettiva mancanza di adeguati documenti archivistici . L’unica certezza si desume dalle parole di Martinelli che testimonia come Borromini sia l’autore della sua villa: “Non parlerei della mia Villa, se mi fosse lecito pregiudicare col silentio all’honor, che si deve alla virtù del Cav. Borromino, qual non sdegnando la picciolezza del sito, la povertà dell’amico, ne la lontananza delle sue ingegnose fatiche dagl’occhi de grandi, sa accomodarsi ad operare in ogni occasione […]. Onde son necessitato far mentione per detto rispetto la mia Villa”.
2016
978-88-7575-156-2
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