Recycled Theory è un dizionario multidisciplinare che raccoglie parole d’autore, lemmi in forma di citazioni e termini illustrati per esplorare il concetto di “riciclo” nelle culture del progetto e nelle teorie di cui si alimentano. Solitamente si riciclano cose, oggetti, spazi, ma ancora più spesso si torna su principi e approcci per riordinarli, rimetterli in circolo, sovrascriverli. La pratica del riciclo si colloca dunque in un’area di negoziazione tra memoria e amnesia, fa emergere l’inaspettata potenzialità autorigenerativa dell’esistente, attualizzando la nostra capacità di conservarlo e di reinventarlo anche attraverso il suo parziale disfacimento. Alcune voci (dalla A di “amnesia” alla Z di “zone”) individuano materiali, procedure, ambiguità, deviazioni, potenzialità e nessi del riciclo, registrando termini che raccontano i diversi processi di produzione e di senso della città e del paesaggio dopo i rivolgimenti socio-economici degli ultimi anni e l’ampliarsi della nozione di conservazione come scenario prevalente per il progetto. Recycled Theory nasce dalla collaborazione di undici università italiane impegnate nella ricerca “Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio”. Recycled Theory is a multidisciplinary dictionary made of entries in form of texts, drawings and quotes, which explore the concept of “recycling” in design cultures and in the theories that nurture them. Usually we recycle things, objects, spaces but more often we return on principles and approaches to rearrange them, put them back into circulation, and override them. The practice of recycling is therefore placed in an area of negotiation between memory and amnesia, it brings out the unexpected self-regeneration potential of what exists, our ability to preserve and reinvent it, even through its partial breakdown. The words here collected (from “amnesia” to “zone”) identify materials, procedures, ambiguities, deviations, and potential nexus of recycling, recording terms that tell the different processes of production and sense of city and landscape after recent socio-economic upheavals and the widening of preservation as the prevalent scenario for the project. Recycled Theory comes out of the collaboration of eleven Italian universities engaged in the research “Re-cycle Italy: New Life Cycles for Architecture and Infrastructure of City and Landscape.”
Utopia
MASTRIGLI, Gabriele
2016-01-01
Abstract
Recycled Theory è un dizionario multidisciplinare che raccoglie parole d’autore, lemmi in forma di citazioni e termini illustrati per esplorare il concetto di “riciclo” nelle culture del progetto e nelle teorie di cui si alimentano. Solitamente si riciclano cose, oggetti, spazi, ma ancora più spesso si torna su principi e approcci per riordinarli, rimetterli in circolo, sovrascriverli. La pratica del riciclo si colloca dunque in un’area di negoziazione tra memoria e amnesia, fa emergere l’inaspettata potenzialità autorigenerativa dell’esistente, attualizzando la nostra capacità di conservarlo e di reinventarlo anche attraverso il suo parziale disfacimento. Alcune voci (dalla A di “amnesia” alla Z di “zone”) individuano materiali, procedure, ambiguità, deviazioni, potenzialità e nessi del riciclo, registrando termini che raccontano i diversi processi di produzione e di senso della città e del paesaggio dopo i rivolgimenti socio-economici degli ultimi anni e l’ampliarsi della nozione di conservazione come scenario prevalente per il progetto. Recycled Theory nasce dalla collaborazione di undici università italiane impegnate nella ricerca “Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio”. Recycled Theory is a multidisciplinary dictionary made of entries in form of texts, drawings and quotes, which explore the concept of “recycling” in design cultures and in the theories that nurture them. Usually we recycle things, objects, spaces but more often we return on principles and approaches to rearrange them, put them back into circulation, and override them. The practice of recycling is therefore placed in an area of negotiation between memory and amnesia, it brings out the unexpected self-regeneration potential of what exists, our ability to preserve and reinvent it, even through its partial breakdown. The words here collected (from “amnesia” to “zone”) identify materials, procedures, ambiguities, deviations, and potential nexus of recycling, recording terms that tell the different processes of production and sense of city and landscape after recent socio-economic upheavals and the widening of preservation as the prevalent scenario for the project. Recycled Theory comes out of the collaboration of eleven Italian universities engaged in the research “Re-cycle Italy: New Life Cycles for Architecture and Infrastructure of City and Landscape.”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.