Nel corso del Novecento il tema dell’economia di guerra è stato affrontato dagli studiosi in ambiti disciplinari diversi e con approcci distinti. Gli economisti tendenzialmente hanno trattato le conseguenze economiche della guerra considerando quest’ultima un fattore esterno e di disturbo della crescita economica, poichè la scienza economica tendenzialmente viene vista come scienza della pace (COULOMB 2004, p. 3; ANDERTON e CARTER 2009, p. 1). Gli studiosi militari, invece, hanno trattato soprattutto l’aspetto strategico dei conflitti armati estendendo a volte il loro ragionamento alla sociologia e all’economia (MAYER 1981). In questo scritto vedremo che Enrico Barone, intellettuale del primo Novecento, ha proposto in modo lungimirante attraverso i suoi studi economico-militari, un’immagine della guerra come evento interno al ragionamento economico che deve essere letto con gli stessi strumenti teorici del tempo di pace poiché è immanente nella realtà socio-economica. Da una prima analisi della figura di Barone si rileva con sorpresa come i suoi scritti politico-economico-militari siano raramente menzionati nella letteratura del suo tempo. Eppure egli non era certo un personaggio anonimo al mondo accademico degli economisti del Novecento (Maffeo Pantaleoni, Vilfredo Pareto e Luigi Einaudi sono stati i suoi principali interlocutori) e agli studiosi militari. Vedremo che Barone si occupa della relazione tra difesa, sicurezza e guerra in diverse occasioni. Da economista e da militare, egli tratta l’economia di guerra, la storia militare, la strategia militare e la sociologia militare. A giudizio di chi scrive, Barone può essere considerato il primo studioso italiano del Novecento che ha portato il pensiero di Karl von Clausewitz in Italia.
Difesa, sicurezza ed economia. Enrico Barone e la guerra tra razionalità e sentimento
GENTILUCCI, Catia Eliana
2016-01-01
Abstract
Nel corso del Novecento il tema dell’economia di guerra è stato affrontato dagli studiosi in ambiti disciplinari diversi e con approcci distinti. Gli economisti tendenzialmente hanno trattato le conseguenze economiche della guerra considerando quest’ultima un fattore esterno e di disturbo della crescita economica, poichè la scienza economica tendenzialmente viene vista come scienza della pace (COULOMB 2004, p. 3; ANDERTON e CARTER 2009, p. 1). Gli studiosi militari, invece, hanno trattato soprattutto l’aspetto strategico dei conflitti armati estendendo a volte il loro ragionamento alla sociologia e all’economia (MAYER 1981). In questo scritto vedremo che Enrico Barone, intellettuale del primo Novecento, ha proposto in modo lungimirante attraverso i suoi studi economico-militari, un’immagine della guerra come evento interno al ragionamento economico che deve essere letto con gli stessi strumenti teorici del tempo di pace poiché è immanente nella realtà socio-economica. Da una prima analisi della figura di Barone si rileva con sorpresa come i suoi scritti politico-economico-militari siano raramente menzionati nella letteratura del suo tempo. Eppure egli non era certo un personaggio anonimo al mondo accademico degli economisti del Novecento (Maffeo Pantaleoni, Vilfredo Pareto e Luigi Einaudi sono stati i suoi principali interlocutori) e agli studiosi militari. Vedremo che Barone si occupa della relazione tra difesa, sicurezza e guerra in diverse occasioni. Da economista e da militare, egli tratta l’economia di guerra, la storia militare, la strategia militare e la sociologia militare. A giudizio di chi scrive, Barone può essere considerato il primo studioso italiano del Novecento che ha portato il pensiero di Karl von Clausewitz in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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