Sono territori abbandonati quelli che si dispiegano lungo le principali infrastrutture viarie su cui hanno preso forma gli insediamenti urbani diffusi di recente formazione, contrassegnati dalla smisurata presenza di volumetria edilizia inutilizzata. Investita dalla crisi economica che attanaglia da qualche anno il nostro Paese, la città adriatica si offre ancora una volta come caso studio emblematico, come laboratorio sperimentale entro il quale mettere a punto programmi e strategie innovativi, utili ad indagare la realtà contemporanea attraverso lo strumento del progetto di architettura. Sono i capannoni proliferanti del capitalismo molecolare a costituire l’oggetto della trattazione, manufatti prevalentemente anonimi che hanno consumato suolo, opere edilizie realizzate in tempi brevi per far fronte ad una domanda in alcuni casi reale e in molti altri solo presunta, alimentata dalla speculazione edilizia. La dissoluzione programmata del capannone potrebbe condurre alla ri-naturalizzazione delle aree improduttive il cui compimento non sarebbe affidato alla casualità degli eventi naturali, ma al progetto di una nuova area produttiva, un parco agricolo-industriale integrato e sostenibile, espressione di un auspicabile riequilibrio tra natura e artificio.

Dissoluzione programmata

COCCIA, Luigi
2015-01-01

Abstract

Sono territori abbandonati quelli che si dispiegano lungo le principali infrastrutture viarie su cui hanno preso forma gli insediamenti urbani diffusi di recente formazione, contrassegnati dalla smisurata presenza di volumetria edilizia inutilizzata. Investita dalla crisi economica che attanaglia da qualche anno il nostro Paese, la città adriatica si offre ancora una volta come caso studio emblematico, come laboratorio sperimentale entro il quale mettere a punto programmi e strategie innovativi, utili ad indagare la realtà contemporanea attraverso lo strumento del progetto di architettura. Sono i capannoni proliferanti del capitalismo molecolare a costituire l’oggetto della trattazione, manufatti prevalentemente anonimi che hanno consumato suolo, opere edilizie realizzate in tempi brevi per far fronte ad una domanda in alcuni casi reale e in molti altri solo presunta, alimentata dalla speculazione edilizia. La dissoluzione programmata del capannone potrebbe condurre alla ri-naturalizzazione delle aree improduttive il cui compimento non sarebbe affidato alla casualità degli eventi naturali, ma al progetto di una nuova area produttiva, un parco agricolo-industriale integrato e sostenibile, espressione di un auspicabile riequilibrio tra natura e artificio.
2015
9788854890763
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