I progettisti contemporanei, hanno accesso a diversi strumenti informatici che consentono, in modo relativamente semplice, la traduzione di una nuova idea in un prodotto sotto l’aspetto formale, ma che non hanno la capacità di indicare, ad esempio, quale sia il materiale più idoneo per realizzarlo. La scelta del materiale da utilizzare è quindi completamente di pertinenza di chi si occupa della progettazione. Il designer fa affidamento alla propria esperienza, spesso limitata ad un campo specifico; sceglie un materiale perché è il più performante, il più economico, il più facile da lavorare o reperire, o semplicemente il più alla moda del momento. Questo testo si prefigge lo scopo di analizzare e di sensibilizzare i progettisti verso un aspetto quasi sempre sottovalutato dei materiali: quello espressivo-sensoriale. Ogni materiale, infatti, è in grado di esprimersi e di influenzare emotivamente l’utente determinando di conseguenza delle reazioni. Il progettista deve pertanto conoscere le qualità espressive dei materiali perché soltanto così potrà prevedere le qualità sensoriali degli oggetti che con essi verranno realizzati. Anche le tecniche di lavorazione hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un progetto, poiché esse possono amplificare alcune caratteristiche intrinseche dei materiali, ma possono anche farne acquisire delle altre, alterandone l’aspetto percettivo-comunicativo. Il lavoro del designer, quindi, non dovrà limitarsi a formare la materia, ma dovrà partire dalla conoscenza e dall’analisi degli aspetti sensoriali, come ci indicano le attuali tendenze di progettazione incentrata sull’utenza. Soltanto in questo modo si potranno creare degli artefatti che siano anche dei veicoli comunicativi; oggetti che possano meglio rispondere alle aspettative ed alle capacità cognitive di chi dovrà utilizzarli, che siano, cioè, in grado di assolvere meglio ai compiti per i quali sono stati pensati.

La Sensorialità dei Materiali

LUPACCHINI, Andrea
2016-01-01

Abstract

I progettisti contemporanei, hanno accesso a diversi strumenti informatici che consentono, in modo relativamente semplice, la traduzione di una nuova idea in un prodotto sotto l’aspetto formale, ma che non hanno la capacità di indicare, ad esempio, quale sia il materiale più idoneo per realizzarlo. La scelta del materiale da utilizzare è quindi completamente di pertinenza di chi si occupa della progettazione. Il designer fa affidamento alla propria esperienza, spesso limitata ad un campo specifico; sceglie un materiale perché è il più performante, il più economico, il più facile da lavorare o reperire, o semplicemente il più alla moda del momento. Questo testo si prefigge lo scopo di analizzare e di sensibilizzare i progettisti verso un aspetto quasi sempre sottovalutato dei materiali: quello espressivo-sensoriale. Ogni materiale, infatti, è in grado di esprimersi e di influenzare emotivamente l’utente determinando di conseguenza delle reazioni. Il progettista deve pertanto conoscere le qualità espressive dei materiali perché soltanto così potrà prevedere le qualità sensoriali degli oggetti che con essi verranno realizzati. Anche le tecniche di lavorazione hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un progetto, poiché esse possono amplificare alcune caratteristiche intrinseche dei materiali, ma possono anche farne acquisire delle altre, alterandone l’aspetto percettivo-comunicativo. Il lavoro del designer, quindi, non dovrà limitarsi a formare la materia, ma dovrà partire dalla conoscenza e dall’analisi degli aspetti sensoriali, come ci indicano le attuali tendenze di progettazione incentrata sull’utenza. Soltanto in questo modo si potranno creare degli artefatti che siano anche dei veicoli comunicativi; oggetti che possano meglio rispondere alle aspettative ed alle capacità cognitive di chi dovrà utilizzarli, che siano, cioè, in grado di assolvere meglio ai compiti per i quali sono stati pensati.
2016
978-88-917-1470-1
276
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