Come noto il giorno della scomparsa di Francesco Borromini (1599- 1667) nella sua casa romana in vicolo dell’Agnello vi erano, nelle immediate vicinanze del letto, i busti di Seneca e Michelangelo, una statua rappresentante san Francesco d’Assisi e un modello in cera raffigurante la facciata di Santa Maria dei Sette Dolori 1. Questa circostanza è assai singolare se si considera che Borromini non terminò mai la chiesa e l’annesso convento, ai quali in definitiva non sembrò molto interessato visto che solo pochi anni dopo l’inizio del cantiere rinunciò al suo incarico professionale. Ma la presenza del modello, non il solo comunque presente in casa, ci fa pensare viceversa che l’architetto ticinese mantenesse fino al termine dei suoi giorni ancora viva l’attenzione a questo progetto, spesso giudicato dai critici affascinante ma di secondo piano.
I pensieri di Borromini per Santa Maria dei Sette Dolori
BONACCORSO, Giuseppe
2012-01-01
Abstract
Come noto il giorno della scomparsa di Francesco Borromini (1599- 1667) nella sua casa romana in vicolo dell’Agnello vi erano, nelle immediate vicinanze del letto, i busti di Seneca e Michelangelo, una statua rappresentante san Francesco d’Assisi e un modello in cera raffigurante la facciata di Santa Maria dei Sette Dolori 1. Questa circostanza è assai singolare se si considera che Borromini non terminò mai la chiesa e l’annesso convento, ai quali in definitiva non sembrò molto interessato visto che solo pochi anni dopo l’inizio del cantiere rinunciò al suo incarico professionale. Ma la presenza del modello, non il solo comunque presente in casa, ci fa pensare viceversa che l’architetto ticinese mantenesse fino al termine dei suoi giorni ancora viva l’attenzione a questo progetto, spesso giudicato dai critici affascinante ma di secondo piano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.