La regione Marche, con deliberazione n. 197 del 3 novembre 1989, è stata una delle prime tre regioni ad attuare quanto previsto dalla legge n.431 del 1985, dotandosi di un “Piano Paesistico Ambientale Regionale” (PPAR), inteso come «carta fondamentale delle forme di tutela, valorizzazione ed uso del territorio marchigiano» (art. 2, punto c.2 lett. a, della L.R. n.34/1992). Il PPAR si configurava come strumento riferito all’intero territorio della Regione e non soltanto ad aree di particolare pregio, come accaduto in altre Regioni. Inoltre, non limita i suoi effetti ai soli beni paesaggistici tutelati ma, connotandosi come “piano territoriale – paesistico”, individuava una molteplicità di altri beni da salvaguardare, intervenendo direttamente nella regolazione degli usi del territorio. Pur essendo stato approvato alla fine degli anni ‘80, il Piano conteneva già alcuni principi che avrebbero successivamente dato avvio ad una nuova stagione di pianificazione del paesaggio, fra cui la “Convenzione Europea del Paesaggio” (2000) ed il successivo “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio” (2004).
Dossier Piani Paesaggistici Italiani: Alcuni casi emblematici regionali (2006-2014). Marche.
PETRUCCI, Enrica
2015-01-01
Abstract
La regione Marche, con deliberazione n. 197 del 3 novembre 1989, è stata una delle prime tre regioni ad attuare quanto previsto dalla legge n.431 del 1985, dotandosi di un “Piano Paesistico Ambientale Regionale” (PPAR), inteso come «carta fondamentale delle forme di tutela, valorizzazione ed uso del territorio marchigiano» (art. 2, punto c.2 lett. a, della L.R. n.34/1992). Il PPAR si configurava come strumento riferito all’intero territorio della Regione e non soltanto ad aree di particolare pregio, come accaduto in altre Regioni. Inoltre, non limita i suoi effetti ai soli beni paesaggistici tutelati ma, connotandosi come “piano territoriale – paesistico”, individuava una molteplicità di altri beni da salvaguardare, intervenendo direttamente nella regolazione degli usi del territorio. Pur essendo stato approvato alla fine degli anni ‘80, il Piano conteneva già alcuni principi che avrebbero successivamente dato avvio ad una nuova stagione di pianificazione del paesaggio, fra cui la “Convenzione Europea del Paesaggio” (2000) ed il successivo “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio” (2004).File | Dimensione | Formato | |
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