Le discussioni sull’aspetto esterno dei manicomi e le delibere in merito alla trasformazione in manicomi di antichi complessi monumentali o sulla costruzione ex novo di ospedali psichiatrici si sono sempre tradotti in una riflessione più generale intorno ai luoghi prescelti per l’edificazione, all’immagine della città dal manicomio e viceversa, alla modificazione dei profili provocata dalle masse dei fabbricati e della vegetazione frammista. Nel corso dell’Ottocento e nel primo Novecento, si è registrata una lenta ma inesorabile evoluzione. dettata prevalentemente dalle necessità e dal progresso della scienza, cui raramente ha fatto riscontro una modificazione delle caratteristiche estetiche fondamentali della prima ora.
Estetiche della follia. Manicomio e architettura della città nelle Marche tra Otto e Novecento
DOTI, Gerardo
2014-01-01
Abstract
Le discussioni sull’aspetto esterno dei manicomi e le delibere in merito alla trasformazione in manicomi di antichi complessi monumentali o sulla costruzione ex novo di ospedali psichiatrici si sono sempre tradotti in una riflessione più generale intorno ai luoghi prescelti per l’edificazione, all’immagine della città dal manicomio e viceversa, alla modificazione dei profili provocata dalle masse dei fabbricati e della vegetazione frammista. Nel corso dell’Ottocento e nel primo Novecento, si è registrata una lenta ma inesorabile evoluzione. dettata prevalentemente dalle necessità e dal progresso della scienza, cui raramente ha fatto riscontro una modificazione delle caratteristiche estetiche fondamentali della prima ora.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.