L’indagine sulla ottimizzazione della distribuzione e della raccolta dei semilavorati per lo sviluppo della produttività e della competitività dell’impresa promossa dalle Province di Ascoli Piceno e Macerata in collaborazione con la Cna Federmoda delle Marche, l’Università di Camerino e il Centro Studi Sistema, ha condotto a una serie di indicazioni che consentono di ritenere ampie le possibilità di razionalizzazione e recupero di competitività del distretto calzaturiero marchigiano. La ricerca è stata svolta nell’ambito di un’intesa siglata nel luglio scorso tra gli Enti citati con l’obiettivo di progettare soluzioni logistiche in grado di ottimizzare le relazioni tra imprese e portare ad efficienza il sistema anche attraverso la costituzione di una rete di trasporto unica per le varie fasi della produzione dei semilavorati tra le PMI che lavorano nel settore. L’indagine ha interessato 100 imprese della filiera calzaturiera nel distretto fermano-maceratese, intervistate sulla base di due questionari distinti per le piccole imprese e le grandi aziende del settore. Ne sono scaturite due analisi, una imperniata sulle indicazioni raccolte per gli aspetti logistici, la seconda volta a considerare le implicazioni ambientali dell’organizzazione logistica rilevata. Tra le indicazioni che scaturiscono dall’indagine va segnalata quella del numero medio di addetti alla logistica, dichiarati dalle imprese: oltre un uomo per ogni piccola impresa e quasi 5 (cinque) per ognuna delle grandi imprese. Sulla base di alcuni studi preliminari, è possibile ipotizzare un recupero di efficienza nell'organizzazione della movimentazione fisica di semi lavorati, accessori, prodotti finiti, da una azienda all'altra della filiera: le riduzioni dei costi complessivi potrebbero avvenire sia attraverso il ridimensionamento di quelli diretti del trasporto sia tramite la riduzione dei tempi impiegati in operazioni a basso valore e non attinenti all’attività primaria dell’impresa. Se si considera una riorganizzazione della movimentazione delle merci in senso più razionale tramite il ricorso a soggetti specializzati, si può valutare possibile un risparmio di risorse umane dell’ordine del 10% e più, che significa che il 10% dell’organico attuale delle piccole imprese potrebbe occuparsi di funzioni più strategiche di quelle dello spostamento e della consegna di semilavorati, materiali e componenti. In una fase congiunturale come quella attuale, tale indicazione da sola varrebbero a giustificare l’opportunità di avere condotto una ricerca di questo tipo. Perché da tale ricerca proviene netta la conferma della necessità di una razionalizzazione delle voci di costo legate alla movimentazione merci nella filiera delle calzature. Si pensi che l’analisi dei costi sostenuti per la movimentazione delle merci conduce a configurare una spesa media di circa 18mila euro sostenuti in media da ogni singola piccola impresa (per le grandi imprese la cifra è nettamente maggiore e supera in media i 40mila euro) . La ricerca condurrà anche a stime sugli effetti sulla incidentalità e sull’inquinamento (atmosferico e acustico) dell’attuale organizzazione della movimentazione. Si pensi al fatto che i veicoli in circolazione per movimentazione semilavorati sono risultati per le piccole imprese 1,36 in media e che se si moltiplicasse tale dato per il numero delle piccole imprese in attività di otterrebbe il numero di oltre 5.168 veicoli in circolazione per movimentazione semilavorati. Dunque, una riorganizzazione logistica del sistema degli scambi interni al distretto calzaturiero, presenterebbe oltre ai vantaggi più strettamente economici connessi al recupero della produttività dei fattori, anche delle ripercussioni positive sulla tutela dell’ambiente e sulle problematiche della sicurezza del lavoro: si pensi che, secondo le indicazioni della ricerca, in media ogni impresa della filiera compie oltre cinque viaggi al giorno per movimentazione merci, in media oltre mille viaggi all’anno. E’chiaro che il fenomeno della movimentazione di semi lavorati all’interno del distretto comporta inquinamento atmosferico e acustico, deterioramento dello stato delle arterie di comunicazione locale e loro ulteriore intasamento; comporta inoltre, sul piano della sicurezza del lavoro una più alta probabilità di infortuni alla guida, derivanti dai frequenti spostamenti per ritiri e consegne.

Logistica su Misura

CORRADINI, Flavio;
2009-01-01

Abstract

L’indagine sulla ottimizzazione della distribuzione e della raccolta dei semilavorati per lo sviluppo della produttività e della competitività dell’impresa promossa dalle Province di Ascoli Piceno e Macerata in collaborazione con la Cna Federmoda delle Marche, l’Università di Camerino e il Centro Studi Sistema, ha condotto a una serie di indicazioni che consentono di ritenere ampie le possibilità di razionalizzazione e recupero di competitività del distretto calzaturiero marchigiano. La ricerca è stata svolta nell’ambito di un’intesa siglata nel luglio scorso tra gli Enti citati con l’obiettivo di progettare soluzioni logistiche in grado di ottimizzare le relazioni tra imprese e portare ad efficienza il sistema anche attraverso la costituzione di una rete di trasporto unica per le varie fasi della produzione dei semilavorati tra le PMI che lavorano nel settore. L’indagine ha interessato 100 imprese della filiera calzaturiera nel distretto fermano-maceratese, intervistate sulla base di due questionari distinti per le piccole imprese e le grandi aziende del settore. Ne sono scaturite due analisi, una imperniata sulle indicazioni raccolte per gli aspetti logistici, la seconda volta a considerare le implicazioni ambientali dell’organizzazione logistica rilevata. Tra le indicazioni che scaturiscono dall’indagine va segnalata quella del numero medio di addetti alla logistica, dichiarati dalle imprese: oltre un uomo per ogni piccola impresa e quasi 5 (cinque) per ognuna delle grandi imprese. Sulla base di alcuni studi preliminari, è possibile ipotizzare un recupero di efficienza nell'organizzazione della movimentazione fisica di semi lavorati, accessori, prodotti finiti, da una azienda all'altra della filiera: le riduzioni dei costi complessivi potrebbero avvenire sia attraverso il ridimensionamento di quelli diretti del trasporto sia tramite la riduzione dei tempi impiegati in operazioni a basso valore e non attinenti all’attività primaria dell’impresa. Se si considera una riorganizzazione della movimentazione delle merci in senso più razionale tramite il ricorso a soggetti specializzati, si può valutare possibile un risparmio di risorse umane dell’ordine del 10% e più, che significa che il 10% dell’organico attuale delle piccole imprese potrebbe occuparsi di funzioni più strategiche di quelle dello spostamento e della consegna di semilavorati, materiali e componenti. In una fase congiunturale come quella attuale, tale indicazione da sola varrebbero a giustificare l’opportunità di avere condotto una ricerca di questo tipo. Perché da tale ricerca proviene netta la conferma della necessità di una razionalizzazione delle voci di costo legate alla movimentazione merci nella filiera delle calzature. Si pensi che l’analisi dei costi sostenuti per la movimentazione delle merci conduce a configurare una spesa media di circa 18mila euro sostenuti in media da ogni singola piccola impresa (per le grandi imprese la cifra è nettamente maggiore e supera in media i 40mila euro) . La ricerca condurrà anche a stime sugli effetti sulla incidentalità e sull’inquinamento (atmosferico e acustico) dell’attuale organizzazione della movimentazione. Si pensi al fatto che i veicoli in circolazione per movimentazione semilavorati sono risultati per le piccole imprese 1,36 in media e che se si moltiplicasse tale dato per il numero delle piccole imprese in attività di otterrebbe il numero di oltre 5.168 veicoli in circolazione per movimentazione semilavorati. Dunque, una riorganizzazione logistica del sistema degli scambi interni al distretto calzaturiero, presenterebbe oltre ai vantaggi più strettamente economici connessi al recupero della produttività dei fattori, anche delle ripercussioni positive sulla tutela dell’ambiente e sulle problematiche della sicurezza del lavoro: si pensi che, secondo le indicazioni della ricerca, in media ogni impresa della filiera compie oltre cinque viaggi al giorno per movimentazione merci, in media oltre mille viaggi all’anno. E’chiaro che il fenomeno della movimentazione di semi lavorati all’interno del distretto comporta inquinamento atmosferico e acustico, deterioramento dello stato delle arterie di comunicazione locale e loro ulteriore intasamento; comporta inoltre, sul piano della sicurezza del lavoro una più alta probabilità di infortuni alla guida, derivanti dai frequenti spostamenti per ritiri e consegne.
2009
9788856817898
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