Saggio sul monumento agli Ebrei assassinati d'Europa di Peter Eisenman a Berlino sul volume di scritti in onore di Eisenman nella ricorrenza dei suoi 80 anni. Nell’epoca in cui la memoria collettiva è sempre più massicciamente ridotta e risolta in archivi di dati e di immagini, il monumento di Eisenman rifiuta ogni iconografia della memoria per lasciarla emergere come esperienza individuale dallo straniamento indotto dal dispositivo spaziale su chi lo attraversa: un’esperienza che impedisce di “uscire” dal monumento, cioè di rimandare a null’altro che a sé stesso, ristabilendo come valore positivo dell’architettura il solo rapporto con lo spazio attraverso il quale interrogarci sul senso del nostro essere al mondo.
L'ultimo Eisenman
MASTRIGLI, GABRIELE
2012-01-01
Abstract
Saggio sul monumento agli Ebrei assassinati d'Europa di Peter Eisenman a Berlino sul volume di scritti in onore di Eisenman nella ricorrenza dei suoi 80 anni. Nell’epoca in cui la memoria collettiva è sempre più massicciamente ridotta e risolta in archivi di dati e di immagini, il monumento di Eisenman rifiuta ogni iconografia della memoria per lasciarla emergere come esperienza individuale dallo straniamento indotto dal dispositivo spaziale su chi lo attraversa: un’esperienza che impedisce di “uscire” dal monumento, cioè di rimandare a null’altro che a sé stesso, ristabilendo come valore positivo dell’architettura il solo rapporto con lo spazio attraverso il quale interrogarci sul senso del nostro essere al mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.